Suoni di Marca, a Treviso oltre 450 mila persone

TREVISO. La pioggia è arrivata solo alla fine, ieri, a regalare refrigerio nell’ultimo giorno della lunga e frequentatissima ventisettesima edizione di Suoni di Marca, quella più torrida, ma anche quella più controllata e comunque frequentata.
Ad ammetterlo la stessa organizzazione che ieri ha ammesso come quest’anno la kermesse abbia registrato un aumento del 10% delle presenze rispetto al 2016 nonostante security-zone, limitazioni per la safety e pure il caldo record. E se l’anno scorso si era fissata l’asticella tra 400 e 440 mila presenze, un allungo a 450 mila e oltre non è certo azzardato. Anzi.
I numeri precisi, comunque, sono il consueto balletto. Verranno dati stamattina quando si farà il punto di un festival bellissimo che anno dopo anno continua a crescere, limare problematiche, affrontarne di nuove e soprattutto accogliere tanta gente di età diverse e tantissime famiglie.

Quest’anno è stato di certo l’anno della svolta in termini di gestione del pubblico. Si è dovuto fare i conti con i metal detector, con i controlli all’accesso, con le aree di massimo affollamento e con i limiti di salvaguardia, quelli che la serata di Battiato – tanto per intendersi – alle 22.30 hanno fatto scattare la chiusura dei cancelli d’accesso a tutta la zona per il grande numero di presenze (oltre 10 mila).

La notte di Battiato, 27 luglio, e quella del concerto di Gabbani, 3 agosto, sono state le serate più gettonate, quelle che hanno fatto registrare il maggior numero di accessi nell’area sotto il palco, ma anche lungo tutto il viale dove affacciavano gli stand dei locali e i palchi secondari dell’evento.
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