Stipendi lievitati in maniera anomala ex dirigenti chiamati a restituirli

. Il Comune di Conegliano ha diffidato quattro tra ex dirigenti e segretari comunali, perché restituiscano oltre 86 mila euro di stipendi percepiti. Il provvedimento è stato preso in seguito a un esposto che aveva presentato il Pd alla Corte dei Conti e dopo un’ispezione del Ministero delle Finanze. «Scandalo stipendiopoli al Comune di Conegliano», così l’hanno ribattezzato i dem in un comunicato. «Per i cittadini soldi non ce ne sono mai, e nemmeno per i tanti dipendenti comunali. I quattro funzionari, sostenuti dai sindaci e dagli assessori che si sono succeduti alla guida della città, hanno goduto di stipendi oltre il massimo consentito dai contratti collettivi del settore pubblico». Ma il sindaco Fabio Chies difende l’operato: «Gianni Zorzetto è stato un dirigente dalle indubbie capacità, la sua attività è sempre stata riconosciuta anche dalle opposizioni», afferma. «È andato in pensione lasciando 167 giorni di ferie».
Nell’occhio del ciclone è finito proprio colui che ha rappresentato la colonna della macchina comunale per oltre quarant’anni. Gianni Zorzetto da fine 2018 è in pensione dopo aver lavorato per 43 anni per il Comune come dirigente dell’area economico-finanziaria, servizi demografici, politiche sociali ed educative. Attualmente è presidente di Casa Fenzi a titolo gratuito.
Ora il Comune gli ha inviato una diffida perché restituisca 65.943 euro. Altre lettere sono state mandate a Maurizio Tondato, anche lui in pensione, dal 1979 al 2010 in servizio a Conegliano come dirigente e vice segretario e poi comandante della polizia locale e vice segretario a Treviso, a cui vengono richiesti indietro 11.334 euro. Salvatore Minardo per 31 anni in attività a Conegliano tra il 1989 e il 2010, dei quali 12 come segretario e direttore generale, in pensione dal 2010, attuale consigliere nel cda di Casa Fenzi dovrebbe al Comune 4.743 euro. Lorenzo Traina, per un anno tra il 2017 e 2018 segretario generale a Conegliano, ora al vertice del Comune di Treviso, sono chiesti 4.279 euro.
«È una strumentalizzazione politica, non abbiamo rubato nulla e abbiamo sempre fatto il nostro dovere, i provvedimenti presi dalle amministrazioni comunali sono ancora validi», evidenziano i diretti interessati, che comunque per evitare incerte cause, verseranno le somme.
La vicenda prese avvio due anni fa, quando i consiglieri Pd presentarono un esposto alla Corte dei Conti, in seguito alla delibera della giunta comunale “Modifica struttura organizzativa dell’ente”. L’amministrazione Chies decise una modifica dell’assetto, stabilendo che il Comune di Conegliano è un “Ente a struttura organizzativa complessa” e di conseguenza graduando le funzione dirigenziali, prevedendo che il dirigente Zorzetto, il più esperto e capace, coordinasse la maggior parte dei settori. Venne di conseguenza di nuovo aumentata la retribuzione lorda dello stipendio e, per il cosiddetto “galleggiamento”, aumentò anche l’onorario del segretario Traina.
La procura regionale del Veneto aveva quindi aperto un procedimento e nell’agosto 2018 chiese delucidazioni al nuovo segretario generale. «Sino alle modifiche della struttura organizzativa del novembre 2017», scriveva la Corte dei Conti, «l’organigramma del Comune di Conegliano non aveva mai contemplato posizioni dirigenziali apicali». Il vice procuratore generale Alberto Mingarelli scriveva di «Improvvide modifiche».
La Corte dei Conti aveva esaminato a ritroso varie delibere di giunta nel decennio precedente. Si rilevava invece che nel maggio 2016 l’allora giunta (sindaco Floriano Zambon) aveva rimediato a una «Anomala situazione del dirigente, nell’ambito di una struttura organizzativa tutt’altro che complessa ed anzi piuttosto semplificata, che godeva da diversi anni, sicuramente dal 2011, ma probabilmente sin dal 2008, di una retribuzione di posizione comprensiva di tredicesima mensilità pari a 54.508 euro annui, ben superiore al limite massimo di 45.102 euro determinato sulla base del contratto nazionale di lavoro».
Successivamente in Comune a Conegliano il Ministero delle finanze ha inviato degli ispettori, non è ancora noto l’esito degli accertamenti. Le verifiche anche interne effettuate in Comune hanno portato ora il segretario generale Giampietro Cescon a inviare le diffide nei confronti degli ex dirigenti e segretari. Si è infatti andati a ritroso sino al 2008, quando l’allora giunta (sindaco Alberto Maniero) deciso la modifica dell’organizzazione dei vertici e così ne hanno avuto conseguenza anche Tondato e Minardo. Non ci sono fascicoli aperti per danni erariale. Se le somme verranno restituite entro gennaio, la vicenda si chiuderà. —
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