Spresiano, il Comune chiude il mercatino antiquario

Quella appena passata è stata l'ultima domenica con El Revetene. L'amministrazione comunale ha deciso di chiudere il mercatino dell'antiquariato, ormai da cinque anni al centro di polemiche
28-02-2000 Spresiano. Il mercatino dell'antiquariato. (Ferrazza). (c) Balanza/Bevilacqua
28-02-2000 Spresiano. Il mercatino dell'antiquariato. (Ferrazza). (c) Balanza/Bevilacqua

SPRESIANO. Quella appena passata è stata l'ultima domenica con El Revetene. L'amministrazione comunale ha deciso di chiudere il mercatino dell'antiquariato, ormai da cinque anni al centro di continue polemiche. Un "suk" è stato definito a più riprese, a causa della scarsa qualità della merce esposta. Un tracollo che ha visto il mercatino essere sempre più osteggiato anche dagli spresianesi stessi, che ora accolgono non certo con grande dispiacere il provvedimento. Per molti anni è stato un mercatino apprezzatissimo da appassionati di modernariato, militaria, e meta di chi cercava vinili usati, ma poi qualcosa è cambiato.

Pochi giorni fa a firmare il provvedimento della chiusura è stato il segretario comunale, perché seppur il sindaco Marco Della Pietra fosse d'accordo, e già più volte avesse espresso la sua insoddisfazione per la piega che aveva preso El Revetene, è stato un tecnicismo a consentire al Comune di mettere la parola fine sul mercatino che da 20 anni si teneva a Spresiano in piazza Rigo ogni quarta domenica del mese. El Revetene non rispettava infatti una norma regionale del 2001, che sostanzialmente impone ai Comuni di gestire mercati simili, definendo le dimensioni delle bancarelle e attribuendo gli spazi ai singoli ambulanti. Ma a Spresiano questo non è mai accaduto.

Il mercato è organizzato dall'associazione Sole del Piave, che decide chi può esporre e chi no. In cambio gli ambulanti pagavano all'associazione una tassa di iscrizione, che serviva a pagare le pulizie della piazza e l'imposta per l'occupazione del suolo pubblico. Questo è quanto stabilisce la convenzione con il Comune datata 1997. Solo nessuno fino ad ora si è preso la briga di metterlo in regola. «Era fuori controllo», spiega il sindaco Della Pietra, «il nuovo segretario comunale di fronte a questa irregolarità non ha potuto fare altro che chiuderlo. Io non nascondo di essere soddisfatto perché quel mercatino non era più come una volta. C'erano bancarelle che vendevano spazzatura, roba da cerd». Inoltre avrebbero dovuto esserci al massimo 100 bancarelle, il Comune negli ultimi anni è arrivato a contarne anche 160.

 

 

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