Spreca 430 euro in Gratta e Vinci e poi scappa

REVINE Mangia, beve, compera Gratta e Vinci per 430 euro e si dà alla fuga. Pensava di averla fatta franca, ma il titolare del bar lo ha rintracciato.
L’arrivo dei carabinieri ha posto fine alla storia con una denuncia per insolvenza fraudolenta. Quella che pensava essere una “furbata” è invece finita in un grosso guaio per O.M., 41 anni, residente a Giavera del Montello, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo era arrivato a Revine in corriera. Sceso dal bus, si è poi diretto al bar “Al Ponte “di via Roma, in pieno centro. «Erano le 14 di lunedì», racconta il titolare Andrea Bernardi, «questa persona è entrata nel bar. Prima ha chiesto da mangiare e da bere. Una volta concluso il pranzo, ha iniziato a chiedere Gratta e Vinci. Uno, due, dieci, venti. È arrivato a una quarantina in totale, tutti tagliandi da 10 e 20 euro».
Il barista non ci ha fatto più di tanto caso, perché già un paio di anni fa O.M. era passato di lì, e anche in quell’occasione aveva acquistato parecchi Gratta e Vinci e li aveva pagati. Bernardi non poteva immaginare che questa volta le sue intenzioni fossero diverse. L’uomo ha iniziato a grattare i primi tagliandi prefissandosi una spesa iniziale di 200 euro. Quando ha raggiunto l’importo, il titolare del bar lo ha avvertito, ma lui lo ha tranquillizzato dicendo che soldi ne aveva.
«Mi faceva pena, tremava, per via di una malattia che mi ha detto di avere, aveva con sé anche dei farmaci». L’uomo è andato avanti a grattare i tagliandi, facendo qualche piccola vincita e reinvestendo subito il denaro in altri biglietti. Arrivato alla cifra di 430 euro, il barista ha capito che era meglio intervenire. «Forse è meglio che mi paghi», gli ha detto. O.M. ha finto di stare male ed è andato in bagno. Quando è uscito, nel momento di pagare, ha mostrato al barista il bancomat, dicendo che sarebbe andato in banca a prelevare. «Vado e torno», sarebbe stata la frase pronunciata dall’uomo. In effetti O.M. è sembrato dirigersi verso lo sportello del bancomat, ma la sua intenzione era tutt’altra dall’effettuare il prelievo per saldare il conto. «Appena mi sono liberato dei clienti», racconta Bernardi, «sono andato a vedere allo sportello vicino al bar, ma del tizio non c’era traccia. Ho girato anche per la piazza, ma niente. Sparito».
Il barista però non si è arreso. «Ho chiamato mia moglie perché rimanesse nel locale. Sono salito in macchina e ho iniziato a cercarlo. L’ho trovato a un chilometro di distanza, nascosto vicino a una siepe». Andrea Bernardi ha chiamato i carabinieri della stazione di Cison di Valmarino. La gazzella è arrivata sul posto e ha intercettato O.M.. Al termine delle procedure di identificazione l’uomo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica. «Non ho più avuto indietro i soldi. Ho perso in totale 430 euro, più la consumazione». O.M. ha all’attivo parecchie denunce. «Mi sono fidato perché un paio di anni fa aveva speso una cifra ragguardevole in Gratta e Vinci e mi aveva pagato. Una fiducia mal riposta visto quanto successo». —
Francesca Gallo
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso