Sprangate all’ex davanti alla figlia: ex carpentiere di Preganziol a processo

PREGANZIOL. Era ossessionato dalla gelosia nei confronti della giovane moglie a tal punto da impedirle di avere una vita normale dentro e fuori dalle mura domestiche, fino a costringerla ad ottenere la separazione legale.
Da allora, invece di migliorare, il tenore di vita è peggiorato. Ovunque andasse si trovava davanti il marito, un 48enne di Preganziol, ex carpentiere. Che la seguiva, la pedinava ovunque e la tempestava di telefonate per chiederle conto dei suoi spostamenti. Fino a quando, nell’ottobre di due anni fa, scoperta in auto assieme ad un altro uomo e alla sua figlia, accecato dall’ira, con una spranga di ferro picchiò l’ex e spaccò i vetri della sua auto. Fu quello il culmine di un’escalation di episodi, secondo la procura, che gli sono valsi un processo per maltrattamenti.
Ieri mattina, è stata sentita come testimone la moglie dell’imputato che ha confermato le accuse nei confronti dell’ex carpentiere di 48 anni (difeso dall’avvocato Giuseppe Comelato del foro di Venezia). In particolare s’è parlato di un grave episodio avvenuto il 2 ottobre del 2016 e che è stata l’episodio che ha innescato il processo.
Quel giorno l’imputato, durante uno dei tanti appostamenti sotto casa, dopo aver scoperto che l’ex moglie frequentava un altro uomo, attese il suo arrivo in auto “armato” di una spranga in ferro. Alla guida dell’auto c’era il nuovo compagno della donna. E nell’auto c’era anche la figlia minore. A quel punto l’uomo perse letteralmente la testa. Con la spranga in ferro colpì l’ex alla schiena e alle gambe e poi spaccò i finestrini della macchina. Il tutto davanti alla figlia minorenne.
La denuncia di quell’episodio, integrata da un certificato medico che attestava le lesioni subìte ed una prognosi di otto giorni, innescò un processo con la procura che contesta maltrattamenti in figlia nell’arco di tre anni, dal maggio 2013 all’ottobre del 2018.
Un’accusa che la difesa, rappresentata dall’avvocato Comelato di Venezia, contesta con decisione in quanto gli episodi di violenza sarebbe uno soltanto e questo farebbe cadere l’accusa di maltrattamenti il cui reato prevede la continuità di episodi violenti in un determinato lasso di tempo.
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