Sparisce la scuola di osteopatia raffica di esposti dei corsisti

Spresiano, le quote di iscrizione alle lezioni lo scorso anno ammontavano a oltre 6.000 euro Il direttore della struttura Paolo Bruniera: «Uno stop forzato dovuto alla legge Lorenzin»

SPRESIANO. A visitarne sito internet e pagina Facebook è tutto fermo a qualche mese fa. Le ultime settimane del 2017, per la Nuova Scuola di Osteopatia di Treviso, realtà con sede lungo la Pontebbana a Spresiano, hanno significato più cose. Tra tutte, motivo di azioni legali e malumori di oltre 50 giovani trevigiani e non, la sospensione di seminari, workshop e soprattutto corsi, a maggior ragione se a quote già versate. Perché è andata proprio così, come nelle peggiori disavventure: ti iscrivi, paghi (e non poco) e poi chi dovrebbe erogare il servizio sparisce, bloccando tutto e con il minimo di informazioni e preavviso. Pure il telefono della scuola, deserta da mesi, non da segni di vita. Insomma, una sorta di truffa secondo quanto testimoniato dai diretti interessati.

Problemi economici per la struttura? Difficoltà di altra sorta? Il dibattito, mentre i titolari richiamano ad altre ragioni, resta aperto. Restano sicure, però, le quote di iscrizione ai corsi della NSO, che per lo scorso anno ammontavano a 6.145 euro più iva, da suddividere in 4 rate per la modalità full time (3+2 anni di corso per 2.118 ore complessive rivolte a diplomati) e 3.190 euro più iva per il part time (5 anni di corso, 1104 ore complessive rivolte a figure sanitarie). Insomma, cifre non da poco. Specie considerando che i corsi erano mirati in particolare a giovani laureati o diplomati, pronti a migliorare il proprio curriculum. Ma qualcosa è senz'altro mancato. E secondo le testimonianze degli ex studenti NSO, ad ammettere le difficoltà, era stato lo stesso direttore generale della struttura, l'osteopata trevigiano Paolo Bruniera.

Lo stesso Bruniera, da qualche tempo residente in Spagna, proprio in questi giorni avrebbe però motivato lo “stop” forzato ai suoi corsi a quanto contenuto nel Disegno di legge Lorenzin, passato per l'ok definitivo del Senato lo scorso 22 dicembre. La riforma della sanità targata Beatrice Lorenzin, infatti, tocca anche il tema dell'osteopatia, avviandone l'iter per farla diventare presto professione sanitaria a tutti gli effetti. Cosa, per Bruniera, «che blocca il lavoro di NSO e costringe a rivedere gran parte dei percorsi di studio portati avanti in passato». Una qualche speranza di tornare a frequentare NSO potrebbe insomma esserci? Chissà. Molti giovani, a vie legali avviate, stanchi di bloccare la propria formazione, si sono già attrezzati per iscriversi ad altre scuole.

Realtà che, anche nella Marca, proseguono normalmente e senza intoppi nelle proprie attività. Anche perché per le modifiche che porterà il Ddl Lorenzin sull'osteopatia, che necessitano di pareri del Consiglio Superiore di Sanità, ci vorrà ancora tempo.

Alessandro Bozzi Valenti

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