S.Paolo, l'Ater mette in vendita il Biscione

Il Biscione andrà in vendita. Lo «storico» edificio più tutti gli altri immobili popolari realizzati dall'Ater prima degli anni Novanta, fanno parte del piano di alienazioni che potrebbe prendere il via con la Finanziaria regionale
L'elenco degli appartamenti che verranno messi in vendita dall'agenzia per l'edilizia residenziale di Treviso è presto fatto: «quelli realizzati entro il 31 dicembre 1990».


Così recita l'articolo 6 della legge finanziaria regionale, in discussione in questi giorni a Venezia.


In città vuol dire soprattutto San Paolo, in primis il notissimo condominio nel cuore del quartiere: sette piani d'altezza e oltre 300 metri di lunghezza, oggetto di polemiche, cronaca, dicerie.


Il progetto di vendita fa parte del piano di «valorizzazioni» con cui Regione e Ater intendono reperire fondi per nuova edilizia residenziale. Prevede che gli alloggi vengano venduti a prezzo di mercato (dopo perizia asseverata) e con riduzione del costo dal 25% al 45% a seconda dell'«area di protezione» degli inquilini che vi vivono (e a cui sarà presentata l'offerta d'acquisto).


Chi compra, e non paga tutto subito, può farlo dando il 50% e il resto in 10 anni «a interesse pari al tasso legale». Chi non compra può rimanere lì o essere trasferito da Ater in altro alloggio «qualora le vendite - dice la norma - abbiano interessato la maggioranza degli appartamenti dell'edificio».


Il Pd  però attacca: «Avevano promesso la vendita a prezzi inferiori del valore di mercato e ora non solo hanno triplicato i costi ma per chi non compra c'è lo sfratto».


Secondo le stime fatte dal partito democratico si parla di un coinvolgimento di 5000 inquilini in tutta la Marca.


Il segretario Enrico Quarello parla di «raggiro bello e buono» e chiama in causa proprio la norma che prevedeva la vendita delle case sulla base del prezzo di locazione.


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