Spa a luci rosse, un ex assessore tra i clienti
CASTELFRANCO. Tra i clienti del club a luci rosse anche un ex assessore del Camposampierese. Virtù pubbliche e vizi privati al locale di via Ceccon a Loreggia, finito giovedì sotto sequestro preventivo al termine di un’indagine condotta dai carabinieri di Piombino Dese; arrestato e ai domiciliari il titolare Alberto Mason, 61 anni, di Treville, accusato di favoreggiamento, induzione e sfruttamento della prostituzione. Mason si è specializzato in una dimensione “hot”, dopo aver fatto il commerciante di veicoli industriali; qualche anno fa nella struttura di via Ceccon aveva avviato un centro estetico, il “Kalidria”, seguito dalla figlia, nel quale lavoravano diversi professionisti; inaugurazione fastosa, ma poi gli affari non andarono come previsto; i dipendenti furono licenziati e il locale chiuse. Dopo qualche tempo la “riconversione” dell’attività; prese il via nel 2011 lo “Spa club 307”, diventato ora “Paradise Sauna Club”. Aperto dalle 13 alle 23, tutti i giorni della settimana esclusa la domenica, il locale a luci rosse era frequentato da uomini tra i 25 e i 60 anni, principalmente italiani, dall’operaio al professionista, dal normalissimo cittadino all'assessore, che dopo aver pagato i 35 euro della tessera d’iscrizione avevano l’opportunità di trascorrere qualche momento di relax o - come diceva spesso Mason - regalarsi qualche «coccola». Il reclutamento delle “massaggiatrici” avveniva nelle salette del club: a testare le capacità manuali delle giovani era lo stesso arrestato. Per far conoscere il locale oltre i confini di Loreggia erano stati fatti annunci sui siti www.superzeta.it nella sezione forum “private trasgressioni”, e su www.gnoccatravels.com. Per catturare l'attenzione si descriveva il club come una realtà che “non è proprio un privè ma una night sauna, con le “socie” che…”. Mason definiva le ragazze – tutte straniere e in difficoltà economiche - “puledre da addomesticare”. «Questa qua me la allevo io», aveva detto a un cliente, «ha un fondoschiena come un puledro». Tra le raccomandazioni alle massaggiatrici hot c’era quella di “diffidare di chi parla con cadenza meridionale, potrebbe essere qualche infiltrato delle forze dell’ordine”. In tal caso “le ragazze non dovevano concedersi la prima volta, ma fare regolari massaggi, coprendo le parti intime del cliente con l’asciugamano”. Altro discorso per quelli che Mason definiva “sfigati” - uomini più anziani, muratori che arrivavano vestiti da lavoro - : con loro era possibile concedersi fin dalla prima volta. Le forze dell’ordine hanno contato 90 rapporti sessuali nell’ultimo mese. (si.be.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso