Sollecito dice addio finisce la love story con la bella Greta

L’hostess opitergina gli era stata vicina per tutto il processo In un libro il racconto del pianto alla lettura della sentenza
Raffaele Sollecito arrives to Cassation Court (Supreme Italian Court) in Rome with his fiance Greta Menegaldo (right) for a hearing to examine an appeal against conviction of himself and Amanda Knox for the November, 2007, murder of British student Meredith Kercher in Perugia (Italy). Knox has remained in her home city of Seattle, Washington. She's represented by her Italian lawyer, Luciano Ghirga. Rome, 25th March 2015. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Raffaele Sollecito arrives to Cassation Court (Supreme Italian Court) in Rome with his fiance Greta Menegaldo (right) for a hearing to examine an appeal against conviction of himself and Amanda Knox for the November, 2007, murder of British student Meredith Kercher in Perugia (Italy). Knox has remained in her home city of Seattle, Washington. She's represented by her Italian lawyer, Luciano Ghirga. Rome, 25th March 2015. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ODERZO. Lui l’ha citata nelle pagine del libro che racconta la sua vicenda, in uscita a ottobre, raccontando in particolare le lacrime della fidanzata quando, il 27 marzo, il giudice ha pronunciato la sentenza di assoluzione in merito al processo Meredith. Lacrime che, soltando qualche mese dopo, non erano più di gioia, bensì di tristezza. C’aveva visto giusto Selvaggia Lucarelli, che aveva pizzicato Raffaele Sollecito su Tinder, il social network per “rimorchiare”: l’amore con Greta Menegaldo, la bella assistente di volo opitergina, era agli sgoccioli. Sono passati due mesi da quando il ragazzo pugliese si era rivelato come «onesto, calmo e positivo, ma un incurabile sognatore» on line, nell’app per trovare l’anima gemella. Aveva detto «sono felicemente fidanzato», ma la realtà dei fatti è che la sua love story con Greta è finita. Addio alle passeggiate in centro a Oderzo, addio alle frequentazione anche negli altri luoghi della Marca. Ognuno per la propria strada: hanno scelto di mettere fine alla loro esperienza insieme. Eppure Greta non aveva mai smesso di credere in un futuro con Raffaele. La verità processuale ha stabilito che nè lui nè Amanda Knox sono colpevoli dell’omicidio di Meredith Kercher. In uno stralcio del libro Sollecito racconta l’attesa della sentenza assieme a Greta: «I più piccoli della mia famiglia – mio cugino Raffaele e Simona, la figlia ventunenne della moglie di mio padre – non riuscivano a mascherare la tensione, e neanche Greta, che continuava a piangere. Come poi scoprii, mia sorella le aveva detto che secondo lei questa storia sarebbe finita nel peggiore dei modi, e che lei doveva cominciare ad arrendersi all’idea». Greta, invece, gli è rimasta vicino sia durante le fasi processuale che anche dopo la lettura della sentenza, sciogliendosi in un pianto liberatorio. Ma, come tante storie d’amore, com’è iniziata è anche finita: con grande dignità e rispetto da parte d’entrambi.

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