Sfruttarono un trans: in tre a processo

di Fabio Poloni
MONTEBELLUNA
Paga, sennò finisci male. Non solo gli avevano trovato due appartamenti all’interno dei quali prostituirsi. No, hanno fatto di più: hanno anche minacciato il transessuale colombiano per farsi dare - oltre all’affitto - anche una parte degli incassi della sua “attività”. A finire a processo con l’accusa di favoreggiamento e di sfruttamento della prostituzione sono tre marocchini. Ieri si è aperto il processo a loro carico, immediatamente aggiornato al prossimo 31 maggio.
Un appartamento a Montebelluna, in via Magnolie. L’altro a Bassano del Grappa. Erano queste le due «basi» messe a disposizione dai marocchini al transessuale colombiano, M.S.J.L. le sue iniziali, 29 anni. Uno dei magrebini, Mariam El Barami, 29 anni, si era intestato l’affitto dei due immobili. Con due suoi complici, Karimi Moulay El Hassam, 35 anni, e Lobna Naseli, 25 anni, nato a Marostica, provvedeva a riscuotere non solo il canone di sub-affitto, bensì anche un consistente extra, ovvero una parte del denaro che il transessuale incassava dalla sua attività di prostituzione. Questo è quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore Valeria Sanzari. I tre avrebbero organizzato per oltre un anno l'attività di prostituzione del transessuale colombiano, dall'inizio dell'estate del 2009 a fine luglio del 2010.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Montebelluna, che si sono mossi dopo le segnalazioni di alcuni residenti che avevano notato un fitto viavai di persone attorno a un appartamento al numero 4/c di via Delle Magnolie, laterale di via Trevignano. Gli appostamenti dei militari permisero di identificare proprio il trans colombiano. Seguendo i suoi movimenti, i carabinieri scoprirono che la casa montebellunese non era la sola in cui riceveva i suoi clienti: un altro appartamento del sesso era a Bassano del Grappa, al numero civico 25 di via Carducci. Coincidenza troppo insolita: entrambi i contratti d’affitto era intestato non al colombiano, bensì a Mariam El Barami. Dalle indagini è emerso poi che, attraverso una serie di minacce anche pesanti, secondo la procura i tre marocchini si intascavano una parte delle somme che il transessuale guadagnava prostituendosi, oltre all'affitto dell'appartamento. Il colombiano ha deciso di costituirsi parte civile, rappresentato dall'avvocato Elisabetta Costa. La prossima udienza del procedimento penale è stata fissata per il 31 maggio, sempre in tribunale a Treviso.
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