Scuola, aumentano le disabilità senza sostegno: un solo prof per tre alunni

Nella provincia di Treviso il più alto numero studenti da assistere del Veneto. L’Ufficio scolastico regionale: 1.400 precari e 141 posti fissi per 3.850 casi. La diagnosi principale è il disturbo del comportamento (30%) poi la disabilità intellettiva (18,2%)

Mattia Toffoletto
Uno studente disabile con l’insegnante di sostegno
Uno studente disabile con l’insegnante di sostegno

Un esercito di docenti precari nel sostegno, circa 1.400 nelle scuole della Marca, a fronte di numeri sempre maggiori fra gli alunni disabili, 3.850 nell'attuale anno scolastico contro i 3.720 del 2023-2024.

Un numero di supplenti che cozza con i soli 141 docenti di ruolo assunti nei mesi scorsi. Il tutto evidenziando come nella provincia di Treviso (stando a un report dell'Ufficio scolastico regionale) si registri la più alta percentuale di alunni disabili in Veneto - pari al 65,6% - che hanno necessità di sostegno elevato o molto elevato: ossia disabilità importanti che impongono un rapporto insegnante di sostegno-studente uno a uno o uno a due.

La diagnosi principale

Fra gli scolari certificati Ulss, la diagnosi principale coincide con il disturbo del comportamento esternalizzante, arrivata al 30,5%: iperattività, aggressività, chiusura e sofferenza verso l'esterno. «Servono più corsi e posti all'università per la specializzazione nel sostegno», attacca Anna Lucia Tamborrini, segretaria Cisl Scuola Treviso-Belluno, «per diventare docenti di ruolo occorre infatti l'anno di specializzazione, ma nelle università c'è il numero chiuso e, a fronte delle necessità, i posti concessi sono irrisori. Ci sarebbe la voglia di specializzarsi, ma spesso non si riesce. Senza considerare un altro aspetto: il ministero dell'Istruzione concede troppi pochi posti per il ruolo, come certificato dai 141 di quest'anno».

Uno studente mentre fa i compiti a casa.
Uno studente mentre fa i compiti a casa.

La specializzazione

Per garantirsi la specializzazione, considerando i numeri limitati nelle università (corso di specializzazione dopo la laurea in Scienze della formazione o altra laurea specialistica), qualcuno ha provato pure oltre confine.

«C'è chi la ottiene all'estero, un fenomeno che ha preso piede da una decina d'anni», ricorda la sindacalista Tamborrini.

Poi però in Italia gli insegnanti devono veder convalidata la certificazione e, nell'attesa, trovano posto nelle graduatorie Gps dei supplenti. Il problema del precariato nel sostegno si accompagna al crescente numero di alunni disabili, motivato anche da una consapevolezza diversa delle famiglie e da una maggiore attenzione da parte delle scuole: basti pensare alle certificazioni di disturbo esternalizzante.

Analizzando le tipologie di diagnosi, seguono la disabilità intellettiva (18,2%), il disturbo psico-relazionale (17,1%) e del linguaggio (15,9%), il disturbo neuro-motorio (10,6%). Se si prende in esame la situazione nei vari gradi scolastici, nell'anno scolastico 2024-2025 si contano 210 disabili nelle scuole dell'infanzia (più 5% rispetto all'anno scolastico precedente), 1.585 alle primarie, 1.089 alle medie (più 9,1%) e 966 alle superiori.

A non passare inosservato è il totale degli alunni disabili con necessità di sostegno elevato o molto elevato: 182 negli asili (più 6,4% nel confronto con il 2023-2024), ben 1.038 alle elementari, 681 alle secondarie di primo grado (più 12,6%) e 623 alle superiori. 

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