Scuola, a Treviso è caos organici: oltre mille cattedre vuote

TREVISO. L’onda delle mille e più cattedre vuote nella scuola trevigiana. Tirate le somme dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori sono 892 i posti rimasti liberi. A cui si devono sommare altri 302 cattedre di sostegno in attesa di nuovi docenti. Che sommati fanno ben 1.194 cattedre ad oggi a corto di maestri e professori. Il dato è stato messo a fuoco dal Miur nella recente pubblicazione della situazione dell’organico nelle scuole della Marca con tutti i numeri degli insegnati che mancano all’appello elaborati da Flc Cgil scuola nazionale. Al termine delle operazioni dei trasferimenti dei docenti e dei pensionamenti. Quota cento inclusa.
l’allarme. È questo infatti il conto tondo dei cosiddetti “posti accantonati per le immissioni in ruolo” per il nuovo anno scolastico 2019/20 ormai alle porte. Intanto lunedì scorso a Roma sono stati convocati dal Miur i dirigenti di tutti gli Uffici scolastici regionali – tra cui il direttore dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Augusta Celada - per le ultime consultazioni prima dell’assegnazione definitiva dei posti di ruolo auspicata dai sindacati entro agosto. Puntando la lente nei vari ordini di scuola in provincia di Treviso sono appena 11 i posti dati in dote alla scuola dell’infanzia. Zero le cattedre di sostegno negli asili. Passando alle scuole primarie salgono a 78 i posti comuni e a 96 quelli del sostegno.
i supplenti. Alla scuola media la necessità è di 313 cattedre divise tra tutte le materie e 138 invece per il sostegno. Infine alle superiori serve un contingente di ben 490 cattedre nelle diverse materie più altri 68 posti per il sostegno.
Nell’attesa di conoscere a giorni quanti sono i posti di ruolo dati in dote dal Miur alla scuola veneta – da cui si attingerà anche per assegnare le cattedre necessarie alle scuole della Marca - resta il dilemma di quanti dei 1.194 posti a corto di docenti saranno coperti da insegnanti di ruolo. E quanti invece andranno ai supplenti. Dalle percentuali elaborate da Flc Cgil scuola nazionale sul contingente dell’anno scolastico 2018/19 appena concluso i posti di ruolo sono fermi al 43%. Mentre le supplenze a quota 57%.
La “supplentite” dunque resta “la toppa” per non lasciare le cattedre a corto di docenti. Nell’attesa di conoscere quante delle oltre mille cattedre rimaste vuote a Treviso saranno coperte da nuovi maestri e professori di ruolo e quante dal cronico balletto di supplenti a Roma è già pronto il nuovo decreto legge “Salvaprecari”. Consentirà a tutti i docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi otto di conseguire il traguardo dell’abilitazione. L’abilitazione non darà diritto all’assunzione a tempo indeterminato, ma aprirà la strada al pieno accesso all’insegnamento.
il concorso. Attesi anche il concorso straordinario per i professori della scuola secondaria, già abilitati, finalizzato esclusivamente alle assunzioni e disciplinato dallo stesso decreto legge. Concorso le cui graduatorie serviranno da canale di reclutamento per le immissioni in ruolo. Per accedere al concorso servirà, secondo quanto risulta dalla bozza presentata, aver insegnato almeno per un anno. La selezione sarà per titoli ed esami. Auspicati a breve anche i concorsi ordinari per le scuole primarie e dell’infanzia. Come ultima “toppa” per non lasciare le cattedre vuote spunta per i maestri diplomati magistrali licenziati la proroga fino al 30 giugno 2020.
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