Scegli una donna? Hai un voto in più

Doppia preferenza, se una è rosa: ecco i tandem Crea & Briganti, Tocchetto & Tonella, Pelloni & Roma, Fanton & Marchi
AGOSTINI TREVISO PRESENTAZIONE CANDIDATO DEL PD ELEZIONI AMMINISTRATIVE, IN FOTO MARINA ROMA
AGOSTINI TREVISO PRESENTAZIONE CANDIDATO DEL PD ELEZIONI AMMINISTRATIVE, IN FOTO MARINA ROMA

La preferenza sulla scheda è una, ma può diventare... due. Con poco rispetto di grammatica e matematica, ma perfcttamente legale. Se si votano come candidati consiglieri un uomo e una donna - ovviamente della stessa lista, non di liste della stessa coalizione - le preferenze esprimibili sulla lista raddoppiano. Non lo sanno in molti, ma è una delle novità delle comunali 2013: è la «doppia preferenza di genere», vale per i comuni sopra i 5mila abitanti. In gergo è la «bicicletta» (ma non sarebbe più corretto tandem?). Tu fai mettere anche la mia preferenza oltre alla tua, io faccio lo stesso, e possiamo raddoppiare i nostri consensi. C’erano le terne, ai tempi di Dc e Pci: oggi disco verde agli ambi. Introdotti dalla legge 215/2012 per promuovere la presenza femminile negli enti locali. Teoricamente, una «rivoluzione»: potrebbe compensare l’assenteismo. Potenzialmente, un’innovazione capace di scardinare pronostici e gerarchie. In assoluto, norma che fa discutere. A partire dall’efficacia: novità rilevante, ma anche tutta da scoprire. Come la prenderanno i votanti? Non tutti sono d’accordo, e trasversalmente ci sono candidate che rifiutano la novità. «Non è così che si difendono le donne», dicono in molte. Anche nei partiti, c’è chi frena e chi è entusiasta. «Già si fatica a far scrivere un nome, figurarsi due», dicono i veterani, «e magari corro il rischio di vedere annullata la mia». «È una bella innovazione e va sfruttata» - dicono altri, «si possono dividere le spese, e far campagne elettorale assieme». Nuovi orizzonti, scoperte, idee di coppia.

In Lega poco entusiasmo, ma i tandem sono scattati: Pierantonio Fanton corre con Marzia Marchi, barista al’Appiani. «Ma darò una mano anche a Simonetta Albricci», assicura. Molto contesa Petra De Zanet. Si parla di una sfida fra Mario Conte ed Erich Zanata. Più scettico il segretario cittadino Enrico Chinellato.

In Pdl spiccano i primi santini «matrimoniali»; quelli di Fabio Crea, capogruppo uscente, e di Luciana Briganti. Ma lui lavorerà anche per Marica Grassato. «Non bisogna aver paura delle novità», sostiene Crea, capogruppo e segretario cittadino Pdl, «è un’opzione in più, e come tale va colta senza pregiudizi e preclusioni. Ci sono candidate in grado di assicurare un “in più”,se elette? Giusto sostenerle, e attenzione: l’aiuto è reciproco». Si parla anche del ticket Raffaele De Mitri , candidato sostenuto dai sernagiottiani e Giada Primelli. L’assessore uscente Andrea De Checchi è scettico: «Se c’è bisogno sono disponibile, ma è meglio restare nei binari della tradizione».

Nelle liste di Zanetti, scontato il tandem Enrico Renosto-Letizia Ortica, made in «Area Popolare». Decisamente più freddo Beppe Mauro, candidato di Grande Treviso e Fare Treviso Futura.

E il centrosinistra? Nel Pd diverse coppie di fatto alle urne La più illustre è Antonella Tocchetto-Giovanni Tonella, consigliere e capogruppo uscenti. Ma Tocchetto si muoverebbe anche per Zanata (e viceversa). Fra San Giuseppe e Sant’Agnese il tandem Giancarlo Zuliani- Daniela Zanussi. Più libera la sinergia fra Giulio Morossi e Elisa Camagni, entrambi renziani. I più organizzati? Stefano Pelloni e Marina Roma: 21 anni lui e 20 lei, santini, blog e pagina facebook, tutto «matrimoniale». In embrione il ticket Andrea Cagnin-Michela Nieri.

Nella lista di Franchin, Impegno Civile, invece, massima autonomia ai candidati. Ma i «santini» usciranno in questi giorni

Fra i più convinti sostenitori, i grillini. «Vogliamo dare la massima diffusione a questa possibilità», dice il candidato sindaco Alessandro Gnocchi, «Oltre al diritto fondamentale della democrazia: l’espressione del proprio voto, è necessario che si accompagni un costante e continuo controllo degli eletti da parte degli elettori, con adeguate esperienze di partecipazione e coinvolgimento, sin dal bilancio».

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