Santa Maria dei Battuti a Treviso, blitz dei vigili contro baby-gang

TREVISO. Ancora schiamazzi nella nuova piazza Santa Maria dei Battuti. Ancora disturbo della quiete pubblica. Una banda di minorenni nel primo pomeriggio e un’altra a tarda sera - per la maggior parte sono residenti e non immigrati - da mesi hanno scelto la zona come luogo d’azione. Superando i limiti. E periodicamente la polizia municipale è costretta a intervenire: essendo quasi tutti minorenni, si tratta di identificarli per poi chiamare a rapporto i genitori, con i figli, al comando di via Castello d’Amore «per avviare un’opera di sensibilizzazione», dice il Comune di Treviso, che si trova ormai a dover fare i conti con il “problema” dei Battuti: una piazzetta recuperata, molto bella, una vera oasi pedonale, con nuove attività che hanno aperto e altre che stanno aprendo i battenti, con i loro plateatici. Eppure una piazza che nelle ore morte del giorno perde la tranquillità. E troppo spesso si supera il limite, con minacce e aggressioni ai commercianti.
L’ennesimo episodio, si diceva: giovedì sera c’è stato un altro sopralluogo della polizia locale in piazza Santa Maria dei Battuti, espressamente richiesto dal sindaco Giovanni Manildo e dal vicesindaco e assessore alla sicurezza Roberto Grigoletto. Il comandante della polizia municipale Maurizio Tondato ha fatto intervenire i suoi agenti, che hanno identificato alcuni giovani di diverse età che «arrecavano disturbo alla quiete pubblica». E alcuni di essi sono forse tra quelli che hanno già ricevuto rampogne da parte dei vigili urbani. Eppure continuano a ritrovarsi nella piazzetta per scatenare il caos, anche tra i tavolini dei plateatici dei bar. E così nei prossimi giorni, come richiesto da sindaco e vicesindaco, Tondato incontrerà i genitori dei ragazzi, che sono stati convocati in comando. Servirà a qualcosa? Più no che sì.
Perché, come spiegano sempre da Ca’ Sugana, iniziative come Progetto Giovani, le stanze messe a disposizione dei ragazzi vicino al Sacro Cuore e molte altre iniziative messe in campo dall’assessorato guidata da Liana Manfio ottengono successo solo tra ragazzi che “vogliono” partecipare a progetti di aggregazione. Per la risicata minoranza, perché tale è, di teppistelli della domenica, una trentina di ragazzetti, Progetto Giovani e opportunità simili sono solo una una perdita di tempo, una noia. Meglio andare a urlare, imbrattare, minacciare in piazza Santa Maria dei Battuti. Ma la piccola emergenza periodica dei Battuti evidenzia anche un altro problema: in centro storico ma anche subito fuori le mura non esiste un luogo di aggregazione “alternativo” per minorenni che possa fare da cuscinetto a certe intemperanze, una struttura con piste per lo skateboard, ad esempio, che chiami a raccolta i tanti appassionati, ce ne sono anche tra le teste calde, evitando che panchine e altro arredo urbano del centro diventino rampe di lancio. In questo, Ca’ Sugana è carente.
Lo scorso anno l’assessore allo Sport aveva ipotizzato la creazione di una pista per gli skaters vicino allo stadio di Monigo. Una buona idea, ma poi non se ne è fatto più nulla come tanti altri annunci, anche se non si tratterebbe di una spesa eccessiva. Un’altra idea sarebbe quella di calamitare quella fascia di giovani allergici alle regole in seno alla galassia di attività della ex caserma Piave, centro sociale ad oggi punto di riferimento per ragazzi over 20. Di certo, comunque, il Comune qualcosa dovrà fare per arginare il degrado dei Battuti, ma anche delle riviere e di Sant’Andrea.
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