Sanità. Superticket anche sulle visite «private»

Ticket a 3 euro sulla lettura referti da parte dei medici ospedalieri: scoppia la rivolta dei cittadini. Ma spunta anche un altro «balzello»: il superticket da 10 euro per i «paganti in proprio», per chi con ricetta rossa in mano, decide di pagarsi la visita dal medico ospedaliero (magari per accelerare i tempi dell’appuntamento o per scegliersi lo specialista). La misura è indicata nella circolare della Regione dello scorso 3 ottobre.
Durissimo il sindacato sulle nuove tariffe: «Non possiamo accettare che i malati vengano sottoposti a questo trattamento - sbotta Franco Lorenzon - Il ticket da 3 euro è utile per far cassa, sfruttando la gente bisognosa e ammalata. La Regione ha detto che chi non vuole pagare il ticket può rivolgersi al proprio medico di base. Vogliono disincentivare il medico specialista a favore del medico di base. Ma che senso ha? Tra qualche mese anche i medici di base chiederanno un aumento perché i cittadini, con questo provvedimento, si recheranno da loro in massa per farsi leggere i referti gratuitamente». Rincarano la dose i pensionati : «Questo è un ulteriore modo per tirare fuori qualche soldo - dice Italo Improta, responsabile delle politiche socio sanitarie dello spi Cgil di Treviso - Ma non è il solo caso:basti pensare che ora la Regione recupera il il tiket di 10 euro anche sulla prenotazione di visite private. E’ una vergogna».
E su internet (www.tribunatreviso.it) infiamma il dibattito: c’è anche chi propone di organizzare una «resistenza collettiva» contro il nuovo balzello. La Regione non ci sta e risponde alle accuse: «Macché batter cassa, volevamo anzi venire incontro ai cittadini - fanno sapere da Palazzo Balbi - Fino al 30 settembre il cittadino che voleva mostrare i referti al medico specialista, in alcune Usl del Veneto, doveva pagare 10 euro in più poiché la prestazione veniva intesa come visita di controllo che costa 13 euro». La Regione si difende dalle accuse di voler far cassa, ma fa anche un passo indietro e invita le organizzazioni di categoria dei medici convenzionati, Anaao, Cimo, Sumai e Caspie a un incontro per trovare un compromesso ed eventualmente correggere la delibera. «Metteremo intorno ad un tavolo le organizzazioni dei medici per trovare un accordo- fa sapere la Regione - Se nell'incontro emergerà la necessità di togliere la spesa di tre euro per la visione dei referti si agirà di conseguenza. Correggeremo la delibera». No comment sulla questione giunge invece dall'Anaao: «Vogliamo aspettare di sentire le proposte che ci fa la Regione prima di esprimere un giudizio - dice Salvatore Calabrese dell'Anaao ( Associazione Nazionale Aiuti Assistenti Ospedalieri)- Ci muoveremo in base alle proposte che ci farà la Regione».
Scoppiano le polemiche, ma intanto le aziende ospedaliere si organizzano per il rincaro. L'Usl 7 di Pieve di Soligo ha applicato la disposizione dal primo ottobre: « Ticket per la visione dei referti si pagano dal primo ottobre- fa sapere l'Usl 7- I versamenti avvengono attraverso gli stessi canali utilizzati finora: in cassa o nei riscuotitori automatici». Nell'azienda di Pieve si paga il ticket ma sul «minutaggio» la direzione fa dietro front: « Sarà il medico a decidere quanto tempo dedicare al paziente». Tutte le aziende ospedaliere venete si stanno comunque organizzando per fronteggiare la delibera di Palazzo Balbi: l' Usl 9 non si è ancora espressa sul metodo di pagamento del ticket e sulla data di inizio (si parla della prossima settimana), mentre l'Usl 8 di Asolo non ha avuto ancora l'occasione di applicare la tariffa: «Finora non c'è stata alcuna richiesta da parte degli utenti per la lettura degli esami- fa sapere l'azienda asolana- Non abbiamo quindi ancora proceduto all'applicazione del ticket».
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