San Fior, completata la diga contro le piene del torrente Codolo

Un sistema di chiuse regolerà il livello dell’acqua deviandola verso un nuovo bacino di laminazione ed impedendo gli allagamenti dei borghi 

Diego Bortolotto
Il nuovo sistema di chiuse contro l'esondazione del Codolo
Il nuovo sistema di chiuse contro l'esondazione del Codolo

SAN FIOR. È stata completata la “diga”, con un sistema di chiuse, che servirà per regolare le piene del torrente Codolo ed evitare allagamenti tra San Fior e Codognè. Stanno volgendo al termine i lavori per realizzare la cassa di laminazione a San Fior di Sotto, che sarà in grado di contenere 70 mila metri cubi d'acqua.

«Ripristinato il percorso del canale Codolo, che ora transita attraverso l’opera di sbarramento costruita per la regolazione delle piene del canale stesso», ha annunciato oggi, 15 gennaio, il Consorzio di bonifica Piave. Il sistema entrerà in funzione in caso di precipitazioni piovose abbondanti. In questo modo verrà fatta confluire nella zona l'acqua in eccesso e che non rimarrebbe nei torrenti ma finirebbe per esondare, anche nelle case come avvenuto in passato. Il torrente è un affluente del Monticano e quindi servirà anche per controllare le piene del fiume.

A San Fior di Sotto, vicino al territorio dove si trova la linea ferroviaria Venezia-Udine, in via Santo Stefano, proprio un anno fa a metà gennaio erano state avviate le opere per costruire il grande bacino. Si tratta di un pacchetto di interventi, dal costo di 2,8 milioni di euro, in cui rientrano anche la ricostruzione del ponte sul torrente Ghebo a Codognè e un'altra cassa di espansione, da circa 20 mila metri cubi, a San Fior di Sopra. Il finanziamento era stato ottenuto dal Consorzio di bonifica Piave in seguito all'emergenza Vaia.

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