Salgareda, strage di vigneti per la nuova centrale Enel
SALGAREDA. Tempesta a ciel sereno sul territorio comunale di Salgareda. La società Terna, che gestisce la rete di distribuzione nazionale di energia elettrica, vuole più che raddoppiare l’attuale centrale di conversione sita in località Candolè. Ad essere interessati da questa enorme struttura saranno 9 ettari di terreno agricolo, cioè 90mila metri quadrati, corrispondenti alla superficue di quasi 20 campi da calcio. Una nuova enorme area, oggi coltivata a seminativo e vigneto, verrà completamente sconvolta. La nuova stazione di conversione sarà costituita da 2 moduli da 500 megawatt ciascuno e sorgerà in una zona adiacente a quella già esistente. La grande opera servirà a realizzare l’interconnessione dell’alta tensione tra l’Italia e la Slovenia ed ha già avuto il parere favorevole del Ministero per lo Sviluppo Economico e di quello dell’Ambiente. L’unica nota positiva è costituita dal fatto che la nuova linea sarà sotterranea e non comporterà la erezione di nuovi megatralicci da cui il territorio circostante è già costellato. I cavi elettrici interrati correranno costeggiando le strade pubbliche per 39 chilometri fino a raggiungere Caorle. Quindi continueranno per altri 75 chilometri immersi nel mare fino al confine delle acque territoriali. Il Comune, a cui spetta un solo parere non vincolante, è stato informato di ciò solo qualche giorno fa. Il sindaco ha subito informato il consiglio comunale. La preoccupazione è generale soprattutto tra i proprietari dei terreni agricoli interessati dall’esproprio e dalle varie servitù di elettrodotto da cui verranno gravati. I lavori dovrebbero essere ultimati nell’arco di quattro anni. Il sindaco Vito Messina si dichiara molto perplesso e si appresta a prendere posizione ufficialmente.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso