Sagre e manifestazioni, le regole saranno meno rigide

TREVISO. Norme meno rigide, semplificazione burocratica, gradualità delle misure di sicurezza in proporzione alle dimensioni e al richiamo dell’evento. E ancora, procedure più snelle, modelli organizzativi più agili ma non meno sicuri in termini di standard di sicurezza.
Il ministero degli Interni, ieri, ha diramato una direttiva per le manifestazioni pubbliche e gli eventi - dalla sagre ai grandi festival – che rivede la normative esistente venendo incontro alle istanze di chi (organizzatori, Pro Loco, enti locali, comitati, associazioni) si era trovato da un anno all’altro a dover fare i conti con i paletti delle direttive Minniti sui blocchi ai varchi contro possibili attentati, di quella Gabrielli dopo la tragedia di Torino su uscite di sicurezza, varchi di sicurezza per esodo di emergenza, e alla direttiva quadro del perfetto Morcone sugli standard quadro di sicurezza.
Una griglia - e a questa si univa una terza direttiva - che ha messo in crisi la stessa sopravvivenza di moltissime manifestazioni.
Lo stesso ministro Salvini l’ha definita come un intervento di «semplificazione tanto atteso dalle realtà associative di tutto il territorio nazionale.
Nella Marca e in Veneto a muoversi per prime erano state le Pro Loco, con l’Unpli del Veneto, presieduta dal trevigiano Giovanni Follador, a invocare una revisione delle norme, perché le incombenze, la documentazione, i progetti e le planimetrie , al di là dei costi e degli oneri collegati, ma anche personale antincendio, volontari, presidi diventavano insostenibili per molte realtà di frazioni o di paesi.
Decine i casi, nella Marca, di sagre, feste, kermesse, corse podistiche spostate di sede, rivedute e/o ridotte quando non addirittura cancellate. Come la festa di San Florianodi Olmi.
«E’ un primo passo verso la semplificazione degli adempimenti, le direttive di fatto erano insostenibili e non affrontabili per molti organizzatori», dichiara a caldo Follador, che rappresenta 106 Pro Loco della Marca trevigiana e 548 nel Veneto, «Ora vedremo i dettagli, ma già il fatto di distinguere manifestazioni di un certo livello da quelle più piccole fa “respirare”. Non possiamo che ritenerla una svolta positiva».
L’emanazione della nuova direttiva da parte del Viminale è stata accolta ieri con soddisfazione dal governatore Luca Zaia: «Va dato atto al ministro Salvini di aver dato ascolto alle richieste rispetto a disposizioni che avrebbero messo a rischio centinaio di sagre e di piccole manifestazioni pubbliche, ma importanti per l’identità dei territori in cui si svolgono», dice il presidente della Regione , «la direttiva salva le nostre manifestazioni che rappresentano un presidio identitario, il lavoro e la dedizione del volontariato. Tutto questo prima era sottoposto a norme estreme per la sicurezza al pari di concerti da centomila persone. Nella maggior parte dei casi, come abbiamo fatto presente, si parla invece di piccoli eventi, di piccole sagre storiche , che valorizzano il contesto locale, turistico, e quello dei prodotti tipici. Ma sono anche una grande opportunità per autofinanziare associazioni di volontariato che si occupano in gran parte del sociale o di temi ambientali». —
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