Sagra troppo lunga A Cessalto rivolta dei ristoratori

Quasi trenta giorni di festa l’anno: «Così non lavoriamo più» La sindaca Franca Gottardi: «Non ho il potere di accorciarle»
Di Niccolo Budoia
FERRAZZA; AG.FOTOFILM CESSALTO SAGRA DI S.MARIA DI CAMPAGNA CAPANNONE E CHIESA
FERRAZZA; AG.FOTOFILM CESSALTO SAGRA DI S.MARIA DI CAMPAGNA CAPANNONE E CHIESA

CESSALTO. Dopo la decisione del sindaco di Meduna, Marica Fantuz, di ridurre le giornate della festa della birra da sette a sei per venire incontro alle richieste dei ristoratori medunesi, la polemica si sposta sulle sagre di Cessalto. Nel paese a cavallo dell’autostrada se ne tengono ben tre: la sagra di San Valentino a Santa Maria di Campagna (tredici serate dall'8 febbraio al 12 marzo) e le sagre di Sant'Anna (otto serate fra luglio e agosto) e di San Martino(sette serate in novembre) nella frazione di Sant'Anastasio. Ai ristoratori queste serate fanno diminuire gli incassi.

Marisa Bortoluzzo, titolare del ristorante "4 Camini" in centro a Cessalto, si lamenta del fatto che tutte queste sagre portino via un sacco di lavoro. «Un mese di sagra è davvero troppo» lamenta. «Ma anche se venisse accorciata il problema continuerebbe a sussistere, perché subito dopo la sagra di San Valentino ci sono quelle di Sant'Anna e di San Martino. Ed è molto poca la gente che, trovando il tendone pieno, decide di fermarsi a mangiare nei ristoranti del paese».

Il periodo in cui si svolge la sagra è, per di più, quello del Carnevale. Ma le esigenze dei ristoratori sono necessariamente costrette a scontrarsi con quelle degli organizzatori della sagra. Uno di questi è Gianni Buffolo: «Proprio per cercare di accontentare tutti abbiamo rinunciato alla serata dell'8 marzo, festa della donna. Mi risulta che, durante il periodo dei festeggiamenti, i ristoranti siano sempre pieni: chi viene a ballare alle nostre serate vuole anche mangiare, sotto il nostro tendone o nei ristoranti del paese».

Ma non sembra comunque possibile, anche volendo, accorciare la durata della sagra. Gli organizzatori fanno presente che la manifestazione si svolge d'inverno, e ai costi di affitto dei capannoni vanno aggiunti anche quelli che servono a riscaldarli. «Con meno serate non copriremmo le spese». In mezzo ai due contendenti si trova la sindaca, Franca Gottardi. Pur comprendendo le esigenze dei ristoratori, colpiti in modo particolare dalla crisi economica, ci tiene a sottolineare come la sagra di San Valentino rispetti tutte le disposizioni di legge. «Riceviamo ogni anno velate lamentele dai ristoratori, ma il sindaco non ha il potere di accorciare una sagra già autorizzata dalla Regione. Riconosco come questo sia sicuramente un problema annoso» afferma. Questo tema è particolarmente sentito anche dall'Ascom, tanto che la necessità sentita dai ristoratori di porre un limite alla durata delle sagre è stata uno dei cavalli di battaglia del presidente dell'Ascom di Oderzo e Motta di Livenza, Remo Rinaldin, durante la campagna appena conclusa che lo ha portato alla rielezione.

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