Rubygate, Emilio Fede difende Raffaella Zardo
Secondo la polizia la showgirl trevigiana "pilotava" un giro di escort d'alto bordo. Durissimo il direttore del Tg4: «Calunnie allucinanti. Mi sento responsabile»

Chiamiamo
Raffaella Zardo
, parliamo con
Emilio Fede
.
Sul coivolgimento della showgirl trevigiana nell'inchiesta sulle notti di Arcore il direttore del Tg4 è un fiume in piena. «Mi sento responsabile di quanto le sta accadendo - dice - ma le accuse sono assurde, insensate».
E punta il dito anche contro la polizia. «Chi ha dato le informative in pasto alla stampa pagherà».
Sono momenti di alta tensione negli studi di
Mediaset
dove lui organizza il telegiornale e lei la rubrica
Sipario
.
Ruby
? Lei ha già preso le distanze, Fede rincalza. «Si sono viste pochi istanti». Negare ogni rapporto non si può; immagini testimoniano come Raffaella Zardo ed Emilio Fede fossero sul palco che premiò la giovane straniera, «ma di qui a parlare di conoscenza - dice la Zardo - neppure me la ricordavo io, Ruby».
Fede prosegue: «Quanto riportato in questi giorni sono autentiche falsità. Raffaella poi nemmeno conosce le quattro persone che vengono legate al suo nome e a Ruby».
Chi sono? La polizia sostiene che la Zardo «fosse informata sulle attività di meretricio» di
Andrea Stojanovic
,
Slavica Knezevic
,
Roberta Bregolin
e
Christina Gabbay
.
Lei, come annunciato, ha fatto partire una raffica di querele all'indirizzo di
Espresso
e
Repubblica
, autori delle rivelazioni, ma anche di altri. E' assistita da tre avvocati, e nel mirino c'è anche la polizia.
«In sessant'anni di giornalismo è la prima volta che mi trovo davanti una cosa del genere - dice Fede - la polizia che fa trapelare un'informativa in cui potrebbe esserci scritto di tutto. Accuse senza prove. E' allucinante. Pagheranno tutti, da chi ha infangato il nome di Raffaella a chi l'ha permesso».
Si sente responsabile di quanto accade? Fede, è uno dei nomi chiave dell'inchiesta. «Certo che mi sento responsabile. Ed è anche per questo che la proteggo, come fa l'azienda, perchè quello che stanno facendo è un danno alla società».
Il passato non aiuta. Anni fa, la show girl finì nell'inchiesta sui «provini a luci rosse» e finì ai domiciliari con l'accusa di induzione alla prostituzione da cui venne prosciolta due anni dopo.
«Io sono un amico di famiglia, tra me e Raffaella al di là di quello che dicono i gossip c'è solo una grande amicizia. Ho il dovere di risarcire Raffaella per non averla difesa all'epoca - segue il direttore - Quanto sta succedendo è di una gravità inaudita».
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