Rondisti a Silea: «Saremo in tutte le zone»

SILEA. «Con le ronde vogliamo coprire tutto il territorio comunale». L'annuncio arriva da Moreno Vanzin della Lega Nord di Villorba, dopo che mercoledì sera ha iniziato con un gruppo di 15 persone a presidiare il territorio. I primi controlli sono stati tra le 22 e le 24 a Lanzago e Silea, le zone finite più volte nel mirino dei ladri negli ultimi mesi. L'obiettivo del Carroccio è raccogliere altre adesioni da parte dei cittadini, se ne arriveranno verranno organizzati anche dei gruppi per controllare le frazioni di Cendon e Sant'Elena. A tenere a battesimo le ronde anche il consigliere regionale della Lega Nord Riccardo Barbisan. «Questo sindaco farà il prossimo bilancio preventivo, anche se poi non potrà ricandidarsi, vedremo quanto vuole investire sulla sicurezza», ha detto Barbisan. «Silea è rimasto uno dei pochi Comuni, se non l'unico, a non avere nemmeno una telecamere di videosorveglianza. Molti hanno attinto ai contributi regionali per installarle, Silea no. E' una decisione che non capisco. Il controllo di vicinato? Serve solo a sensibilizzare, ed è l'amministrazione che lo deve portare avanti. In ogni caso non ci serve un volantino del sindaco, per chiamare le forze dell'ordine se vediamo movimenti sospetti. I leghisti lo fanno già». Il carroccio punta il dito contro Piazza, colpevole, a loro detta, di avere investito su molti settori ma di avere pressoché ignorato la sicurezza. Nell'occhio del ciclone anche la convenzione della polizia locale, «che ha ridotto da 6 a 3 i vigili», e il fatto che quest'anno sono siano state organizzate le pattuglie estive. «Si tratta di un gruppetto di persone, che non hanno nemmeno una rappresentanza in consiglio comunale, che sta alimentando un problema a fini elettorali. Senza però avere nel contempo anche l'obiettivo di risolverlo quel problema», sbotta il sindaco Silvano Piazza. «Il problema della sicurezza è serio, e non riguarda Silea più di altri comuni. Ma meriterebbe risposte diverse. La Lega dov'è stata fino ad oggi? Si sveglia ad un anno dalle elezioni».
Federico Cipolla
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