Rogo nel caseificio Neonato in salvo

ORMELLE. Un incendio ieri ha devastato il caseificio Lia di Ormelle. Il magazzino è andato completamente distrutto. Le fiamme hanno anche lambito l'abitazione di uno dei fratelli Barattin, famiglia che da oltre trent'anni gestisce l'attività, mentre in casa si trovava la moglie con il bimbo appena nato, di soli 2 mesi. È stata la zia Sofia a salvarli. «Mi sono messa ad urlare perché uscissero» racconta. I danni sono ingentissimi. Non è stato ancora possibile fare un'esatta stima, ma potrebbero superare i 100mila euro. L'allarme in via Liette, alle porte del paese, è scattato verso le 12.30. A quell'ora Sofia Barattin, che con i fratelli Gianni, Claudio e Daniele, gestisce la latteria, l'allevamento e dei terreni, stava chiudendo il negozio. Sono state delle persone che stavano passando per strada a notare il fumo e le fiamme e avvisare la commerciante. Immediatamente il primo pensiero è andato al piccolo nipote Riccardo, che in quel momento era in casa insieme alla mamma, moglie di Daniele, il più giovane dei fratelli Barattin. L'alloggio si trova al primo piano tra il negozio e il magazzino. La zia è uscita urlando per avvisare la cognata di quanto stava accadendo, mentre con il telefonino allertava il 115. Il neonato è stato salvato in tempo, la mamma l'ha preso in braccio ed è fuggita in cortile scendendo le scale. In pochi minuti le fiamme avevano avvolto la struttura in metallo, mandando in fumo centinaia di prodotti caseari e attrezzatura. Il calore ha piegato le lamiere e fatto collassare una parte della copertura. Mentre il fumo ha annerito le pareti dell'abitazione, che per il momento non può essere agibile. «Ci sono voluti 20 minuti perchè i vigili del fuoco arrivassero da Motta» afferma Sofia Barattin, sconvolta, con la rabbia e il dolore di chi si è visto in pochi attimi distrutto il lavoro di una vita. Quattro squadre dei vigili del fuoco da tutta la Provincia sono arrivate a Ormelle ed anche con l'utilizzo dell'autoscala sono state bloccate le fiamme. L'intervento dei pompieri ha permesso di salvare l'abitazione, invece del deposito è rimasto solo un ammasso di cenere e uno scheletro di lamiere. Sarà con ogni probabilità da demolire. Il lavoro di messa in sicurezza è durato fino al tardo pomeriggio. Sulle cause hanno avviato accertamenti i tecnici dei vigili del fuoco. Possibile un corto circuito, c'è da capire quale sia stato l'innesco. A supporto per la viabilità è intervenuta la polizia locale di Ormelle, che ha chiuso la strada che collega alla frazione di Tempio. Sul posto è giunta anche una pattuglia dei carabinieri. Numerose le persone che sono accorse in via Liette, vedendo il fumo in cielo. La colonna nera era visibile ad alcuni chilometri di distanza. Comprensibilmente disperati i fratelli Barattin, trent'anni di duro lavoro sono stati compromessi in pochi minuti. Con il pensiero al più piccolo dei Barattin, messo nin salvo, la famiglia cercherà di trovare la forza per riprendere l'attività, adesso forzatamente sospesa.
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