Ritornano i pollini 600 nuovi casi di allergia all’anno

Arriva la primavera e fioriscono le allergie. L'assaggio di temperature miti che si è registrato nei giorni scorsi nella Marca ha messo in moto le prime allergie, in leggero anticipo rispetto all'anno scorso. Poi la pioggia ha migliorato la situazione: ma sarà una pausa breve. Al momento sono le “cupressaceae”, ovvero la famiglia di carpini e cipressi cimiteriali, le tipologie di piante che stanno dando i maggiori problemi ai trevigiani. Media anche la presenza nell'aria dei pollini delle “oleaceae” (frassino, olivo e ligustro) specie botaniche che tendono ad avere una fioritura precoce e delle “corylaceae” (nocciolo e carpino). Lo confermano i dati rilevati nella scorsa settimana dalle stazioni capta-spore dell'Arpav installate in via Santa Barbara, a Treviso, e sul tetto del Ca' Foncello. Rilevatori che misurano le concentrazioni di granuli di polline per metro cubo d'aria.
Oltre a monitorare le presenze di allergeni nell'ambiente, il nosocomio trevigiano ogni anno, riceve circa duemila soggetti che sospettano di essere allergici a qualcosa e cercano di scoprirlo con appositi test. «Come prime visite», spiega Alberto Sirena responsabile degli ambulatori di Allergologia e prelievi microbiologici dell'Usl 9 «vediamo in media 1900 persone annualmente. Un numero fisso di utenti. Tra questi il 30 per cento (circa 600 persone) sono nuovi pazienti, cui viene diagnosticata un'allergia. Un altro 40 per cento circa è composto da allergici già noti. Infine c’è un 30 per cento di richieste incongrue».
I primi che stanno già facendo i conti con naso chiuso, occhi rossi, lacrimazione e irritazioni, sono quei trevigiani ipersensibili al polline di cipresso. Tra poco arriverà anche il boom delle fioriture, le cosiddette pollinosi invernali, che sono betulle, noccioli, ontani e carpini. Più avanti ci saranno pioppi e graminacee spontanee che sono tra le maggiori responsabili delle allergie in tarda primavera ed estate.
Cosa accade in un organismo “sensibile” quando si entra in contatto con un allergene? Diversi i sintomi con cui la persona reagisce all'inalazione di un granello di polline, spiega Sirena: «Nel polline sono contenute delle sostanze dette “antigeni” capaci di sensibilizzare quei soggetti predisposti. Questi antigeni stimolano il sistema immunitario a produrre particolari anticorpi, le cosiddette immunoglobuline di tipo E. Quando gli antigeni dei pollini si liberano a livello di mucose, ecco che si hanno starnuti ripetuti, a decine, rinorrea (comunemente definita naso che cola), prurito a naso e occhi, congiuntivite e, nei casi più gravi anche asma e difficoltà respiratorie».
Infiammazioni fastidiose che possono essere combattute, capendo quale sia la loro origine, continua il medico: «Molte volte le allergie vengono confuse con altro. Delle duemila richieste che ogni anno pervengono al nostro ambulatorio, un buon 30 per cento non sono esatte. La parola allergia funge un po' da calderone. Da noi arrivano gli allergici a pollini, insetti imenotteri e alimenti, ma anche soggetti che avrebbero bisogno di un dermatologo e non di un allergologo, magari con disturbi gastroenterici o orticarie».
Insomma, un universo assai vario di disagi che spesso, anche erroneamente, si pensa siano provocati da allergie.
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