Riscaldamento ko, tre aule inagibili alle Bianchetti

Addio al tendone-mensa alle Coletti di S.Bona, resta il cantiere sul tetto
Il cantiere per il restauro del tetto alle Coletti a Santa Bona
Il cantiere per il restauro del tetto alle Coletti a Santa Bona
 Chiusa per infiltrazioni d'acqua dal tetto e per la necessità di un radicale intervento di manutenzione strutturale dell'edificio, la palestra delle scuole Coletti di Santa Bona è stata trasferita in un tendone. C'è rimasta dall'inizio dell'anno scolastico fino all'epifania. Da lunedì, i ragazzi hanno detto addio alla tensostruttura allestita nel campo da basket all'interno del giardino della scuola e sono tornati «al coperto». L'assessore ai lavori pubblici Giuseppe Basso ha rispettato la promessa data mesi fa ai genitori e alla direzione del polo scolastico che riunisce il plesso di Santa Bona e le ex-Bianchetti di San Liberale. Resta aperto solo un capitolo, quello relativo alla palestra, dove continuano i lavori per la sistemazione del tetto e l'eliminazione delle infiltrazioni. Il cantiere, avviato a dicembre, fa il paio con quello per il restauro dell'intero edificio e terminerà solo tra qualche settimana. «L'importante - dice il direttore Tamaro - è che i maggiori disagi per gli studenti siano finiti».  La scuola è stata un cantiere per mesi. Ora il capitolo doveva essere chiuso ma sul più bello, quando i problemi sembravano risolti, una nuova grana ha costretto i tecnici del settore lavori pubblici a tornare in sopralluogo. Non a Santa Bona, stavolta, ma a San Liberale. A Natale, nell'interrato della vecchia scuola di quartiere sono saltati i tubi che alimentavano i radiatori di tre aule. Risultato? Niente riscaldamento negli ambienti utilizzati per le lezioni specifiche di musica, scienze e educazione tecnica. «Aule che fortunatamente non erano utilizzate tutto il giorno ma solo in specifici momenti della settimana», spiegano dalle Bianchetti. Ma che ora sono interdette ai ragazzi. Le soluzioni sono due: intervenire subito, o scaldare gli ambienti con delle stufe in attesa dell'apertura di un cantiere. L'assessorato ai lavori pubblici sta ragionando, anche perché la scuola è vecchia e meriterebbe un intervento più approfondito. Ma dove trovare i soldi? E sopratutto dove dislocare gli studenti durante il cantiere? Dilemmi non da poco che verranno affrontati nei prossimi giorni.  L'emergenza Coletti quindi continua e va ad aggiungersi a tutta quella serie di piccole e medie grane che l'assessorato di Basso deve riuscire a risolvere con l'esiguo budget finanziario dato dai tagli della finanziaria e dai lacci imposti al bilancio dal rispetto del patto di stabilità. Numeri da «lacrime e sangue» ha detto più volte l'assessore presentando il programma triennale delle opere pubbliche. (f.d.w.)

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