Rifiuti cari come l’oro Paga duecento euro per due svuotamenti

Due bidoni di rifiuto secco all'anno costano 195,70 euro. Quasi 100 euro a bidone. E così l'imprenditore Tiziano Pattaro della DueP srl di Quinto di Treviso ha deciso di protestare. L'azienda, sorta a gennaio 2010, commercializza ricambi per macchine movimento terra e frantumazione di inerti. «Si tratta di piccole confezione, da 5-10 chilogrammi di peso che io tolgo dall’imballaggio - racconta Pattaro - una parte dell'imballaggio la riutilizzo per fare i pacchi da dare al cliente. Quindi quello che butto nel bidone è davvero poco, si tratta di un po' di nylon e di nastro isolante. La cifra della bolletta mi sembra assolutamente esagerata».
A luglio di quest'anno il signor Pattaro ha ricevuto una bolletta da 195,70 euro. E ha così tentato di contattare Contarina. «Ho 53 anni e a gennaio 2010, a seguito della chiusura per crisi dell'azienda dove lavoravo, causa che non mi permetteva di trovare nessuna occupazione, ho aperto un'azienda per cercare di dare da mangiare alla mia famiglia - sottolinea l'imprenditore - DueP è un'azienda commerciale che produce due bidoni all'anno in un capannone di 350 metri quadrati affittato perché era quello che costava meno di tutti. Il capannone è vuoto. A luglio mi è arrivata una bolletta di circa 70 euro in più rispetto alle precedenti. Prima avevo sempre pagato, regolarmente, circa 120 euro. Questo aumento non mi pare giustificato». Il signor Pattaro ha tentato di contattare, oltre a Contarina (attraverso il numero verde del servizio clienti) anche il Comune di Quinto. «Al Comune ho mandato alcune mail, ho provato a fare qualche telefonata - aggiunge - ma non ho mai avuto nessuna risposta. Nel frattempo, avendo la domiciliazione bancaria delle bollette, il pagamento della fattura dei rifiuti è partito regolarmente. Quando sono riuscito a parlare con Contarina, mi hanno detto che l'aumento a loro avviso era stato modesto, di soli 70 euro, e che comunque avrebbero verificato. Risposte reali, per risolvere la faccenda nel concreto, non ne ho avute».
Il signor Pattaro, amareggiato, aspetta ora la prossima bolletta. «Vedremo cosa succederà con la nuova fattura - spiega il cinquantatreenne - di fatto quello che mi amareggia di più è l'assenza di risposte e alla fine o paghi o paghi, questo mi da’ fastidio. E poi parlano di agevolazioni e sostegno per coloro che vogliono aprire nuove attività». L’imprenditore contesta il fatto che l'entità della bolletta non sia collegata all'effettiva produzione di rifiuto, ma ai metri quadri.
«A fine luglio con la fattura di acconto per un importo di 195,70 euro c'era anche una lettera in cui Contarina spiegava che l'importo della bolletta era legato ai metri quadrati dell'area posseduta - conclude - non sembra esagerato chiedere tali cifre per due bidoni di materiale plastico che va nel secco all'anno? Perché l'azienda ha scelto questa soluzione, in un momento di non facile situazione economica? Anche quei 70 euro possono pesante sull'economia di piccole aziende che, come la mia, sono avviate da poco tempo. Ritengo sia un'ingiusta tassa non legata all'effettiva produzione di rifiuti».(sa.b.)
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