Retina distrutta da un calcio, ragazzo di Treviso torna a vedere al Ca’ Foncello

TREVISO. Rischiava di perdere la vista a causa di un calcio in faccia. Un delicato intervento chirurgico “senza punti”, tra i primi di questo genere in Italia, ha permesso al giovane paziente di tornare a vedere. L'operazione è stata portata a termine con successo dall'équipe di Oculistica dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso.
l’intervento. «La lesione che ci siamo trovati a dover curare era gravissima e molto profonda» spiega il dottor Giuseppe Scarpa, alla guida del reparto di Oculistica del capoluogo. «Abbiamo ricostruito la retina danneggiata e impiantato un cristallino artificiale con un sistema a microincastro senza suture. La lente che abbiamo scelto per sostituire il cristallino compromesso è stata appena brevettata ed è munita di piccoli uncini che si fissano senza ricorso ai punti» aggiunge il primario. Dopo alcune settimane di ricovero l'uomo è ora fuori pericolo ed è tornato alla vita di prima.
la tecnica. L'innovativa tecnica adoperata dal team trevigiano apre una nuova stagione nell'ambito degli interventi all'occhio legati a grandi traumi. «Vogliamo incentivare sempre di più questo tipo di protocolli chirurgici che hanno un duplice vantaggio: sono meno invasivi e consentono tempi di recupero più rapidi. Il reparto di Oculistica del Ca' Foncello farà da apripista, poi seguiranno anche le altre due oculistiche della nostra azienda» spiega il direttore generale Francesco Benazzi. Negli ultimi mesi l'Usl 2 ha investito nell'acquisto di apposite sonde che funzionano con speciali microaghi. Questa tipologia di strumenti permette di operare facendo dei tagli così piccoli che non serve mettere i punti per richiudere la ferita. «Le sonde che utilizzavamo in passato misuravano un millimetro, quelle odierne hanno un diametro di 0,4 millimetri, sono sottili e flessibili come un capello. Il paziente può quindi essere operato in anestesia locale con la garanzia di una chirurgia ricostruttiva mininvasiva e ad elevata precisione» spiega il primario Scarpa.
le sfide. La procedura, inizialmente applicata alla chirurgia della cataratta, viene ora estesa alle patologie più serie, quali le lesioni alla retina e il glaucoma che colpisce il nervo ottico. Il caso del paziente che ha recuperato la vista dopo un violento calcio in pieno volto ne è il primo esempio. Di pari passo con l'introduzione delle nuove apparecchiature è stata avviata anche la formazione del personale medico e sanitario chiamato ad utilizzare la moderna strumentazione. Un altro settore che l'Oculistica del Ca' Foncello intende implementare riguarda le retinopatie dei neonati prematuri. «Ne abbiamo eseguite una decina dall'inizio dell'anno in collaborazione con i colleghi della patologia neonatale- conclude il primario Scarpa- anche in questo campo avremo presto una strumentazione ancor più all'avanguardia. Diciamo che il buon risultato sul paziente adulto con retina e cristallino lesionati insieme all'investimento fatto per la chirurgia pediatrica sintetizzano la sfida che abbiamo deciso di perseguire a beneficio dei nostri pazienti».
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