Regista e uomo di teatro, battaglia di una vita

VITTORIO VENETO. La battaglia di Carlo De Poi per denunciare carenze di spazi culturali a Vittorio Veneto è di lunga data. La prima uscita pubblica è stata nel 1988 quando l'attore e regista faceva...

VITTORIO VENETO. La battaglia di Carlo De Poi per denunciare carenze di spazi culturali a Vittorio Veneto è di lunga data. La prima uscita pubblica è stata nel 1988 quando l'attore e regista faceva parte del primo direttivo della Consulta dell'associazionismo culturale vittoriese. L'anno dopo la prima manifestazione unitaria a Palazzo Piazzoni alla quale tutte le associazioni culturali danno il proprio contributo. Negli primi anni Novanta, De Poi è nominato segretario del nuovo direttivo che inaugura una stagione di collaborazione con la giunta del sindaco Mario Botteon. La Consulta ottiene così la prima sede a Ceneda. Nel 1992 la doccia fredda della chiusura dei teatri Verdi e Rossini. Nasce così il "Comitato per il teatro" che in pochi mesi raccolse tremila adesioni alla richiesta di una nuova sala polivalente. Nel 1993 spunta l'ipotesi dell'Area Fenderl, proposta dall'editore Dario De Bastiani. Nel 1995 il progetto inizia il suo iter. «Nel 2016 abbiamo raggiunto 730 incontri culturali nell'Area Fenderl con 44 mila presenze», dice Carlo De Poi. Sul fronte teatrale De Poi è anche il presidente del Collettivo di ricerca teatrale di Vittorio Veneto, sodalizio nato nel 1979, e collabora con l'Accademia teatrale "Lorenzo Da Ponte". (f.g.)

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