Referti da far leggere? Costerà 3 euro di ticket

Far visionare i propri esami dal medico ospedaliero ora costa 3 euro. La Regione Veneto ha istituito un nuovo ticket per gli utenti: i pazienti che decidono di portare i propri referti in ospedale, perché vengano esaminati dai medici specialistici, devono pagare un “supplemento”. A Treviso entrerà in vigore la prossima settimana. A giugno di quest'anno la Regione Veneto ha disposto il nuovo tariffario regionale per le visite e gli esami specialistici e , da qualche giorno, ha introdotto anche il nuovo ticket che riguarda la visione referti. La norma è stata introdotta dal 1° ottobre in tutto il Veneto: le aziende ospedaliere dovranno adeguarsi alle disposizioni della Regione entro pochi giorni, e far pagare i 3 euro della prestazione agli utenti della struttura che decidono di tornare con i propri esiti, dallo specialista.
Il decreto regionale riguarda la lettura degli esiti in ospedale e non attraverso i medici di base. I prossimi giorni anche l'Usl 9 si allinierà alle disposizioni Regionali in materia. Cosa cambierà concretamente? I trevigiani che si sottoporranno a visita specialistica in ospedale, dopo aver pagato il primo ticket per la prestazione, ne pagheranno un'altro, di 3 euro appunto, per far visionare i referti dallo specialista. Il ticket andrà versato con la stessa modalità utilizzata finora: attraverso le colonnine multimediali disposte al piano terra del Ca'Foncello o nelle casse con operatore dell'Usl 9. Saranno inoltre inseriti dei nuovi sportelli di pagamento. Lo scopo? Velocizzare i tempi di pagamento del nuovo ticket. Su questo aspetto c'è stata ieri mattina una riunione fra i dirigenti dell'Usl 9.
«Probabilmente verrà inserito un nuovo sportello da dedicare interamente al pagamento di questa prestazione – fanno sapere dall'Usl 9 – La questione tecnica va ben studiata in modo tale da evitare lunghe code per il pagamento» . I trevigiani che invece decidono di far esaminare i propri referti ai medici di base, non pagheranno alcun supplemento . «La scelta è a discrezione del cittadino – fa sapere la Regione – I pazienti che si sottopongono a esami possono decidere a chi farli visionare: al medico specialistico ospedaliero o a quello di base. Se decidono di rivolgersi a uno specialista in ospedale pagheranno il ticket».
Il nuovo supplemento visione referti ha acceso le polemiche da parte di chi non trova giusto dover pagare solo per portare un pezzo di carta all'ospedale. Fino ad oggi i pazienti potevano tornare gratuitamente, con i propri referti, dal medico specialista che aveva prescritto loro gli esami. L'utente non pagava nulla di più di quello che aveva già versato per la prima visita: la visione degli esiti faceva parte della prestazione pagata con il primo ticket. Le disposizioni regionali non parlano però di minutaggio: l'Usl 7 ha infatti disposto un tempo limite a chi si deve recare a far visionare i propri esiti in ospedale.
«La scelta presa dall'Usl 7 è sconcertante – sbotta Carla Pellegatta, segretaria Cgil del Veneto – Fissare come tempo massimo 5 minuti per visita non è rispettoso della dignità della persona e della professionalità dei medici. Se si portano i referti a far visionare si sta dentro quanto si vuole, a discezione del medico».
«Non abbiamo mai disposto una tempistica – risponde la Regione – Il paziente ha diritto a parlare con il medico. Se qualche azienda ha disposto il minutaggio l'ha fatto di spontanea volontà». Le aziende ospedaliere venete si stanno organizzando per mettere in atto il prima possibile il pagamento del ticket: l'Usl 9 non ha ancora dato il via al versamento che scatterà probabilmente a partire dalla prossima settimana . La direzione sta studiando, proprio in questi giorni, una modalità «spiccia» per permettere agli utenti di perdere il meno tempo possibile in coda per il pagamento del nuovo ticket. A questo proposito fa sapere che sta visionando le carte per capire il metodo più veloce e lineare di pagamento e venire incontro ai cittadini. «Stiamo studiando un sistema tecnico per evitare un ulteriore aggravio sull'utente», dice Pier Paolo Faronato, direttore sanitario dell'Usl 9.
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