Recupero pannolini? A Treviso è tutto fermo
Treviso. L’impianto di Contarina, unico in Europa, inaugurato tre settimane fa bloccato dalla Regione

TREVISO. L’efficienza è bloccata, le potenzialità ridotte del 90%. Tutto per una carta della regione Veneto. Nella prima giornata del forum rifiuti di Legambiente, che si chiude oggi a palazzo Rinaldi, non è mancata più di qualche frecciatina all’amministrazione Zaia, rea - secondo i vertici di Legambiente, tra tutti il direttore generale Stefano Ciafani - «di mettere i bastoni tra le ruote all’impianto per il riciclo di pannolini di Spresiano, rischiando che i maggiori proprietari lo portino in Olanda».
Decreto firmato, a Spresiano Contarina dà il via al riciclo dei pannolini
La presentazione del sito di Lovadina creato da Contarina, è di appena 25 giorni fa. Vi ha partecipato il ministro dell’ambiente Galletti. È stato presnetato come «l’unico impianto al mondo in grado di trattare i prodotti assorbenti usati» (pannolini per bambini, per l'incontinenza e assorbenti igienici) e «renderli riciclabili». Un esempio all'avanguardia, da far invidia a tutta Europa. Ma la burocrazia, al momento, ne ferma i motori, o quasi. Manca infatti l’autorizzazione regionale che certifichi come la cellulosa raccolta e trattata a Spresiano si possa riutilizzare, facendola quindi passare da rifiuto, a non rifiuto. Il tutto in un batti e ribatti di competenze tra regione e ministero ed un ricorso al Tar Veneto - vinto da Contarina circa tre mesi fa - su cui l’amministrazione regionale si è opposta, portando la questione sui banchi del Consiglio di Stato.
«Sono in corso delle prove di avvio all’impianto, ma al momento potrà produrre solo cellulosa non riciclabile» spiega il direttore di Contarina Michele Rasera, «c’è in corso una diatriba tra il Ministero e la Regione sulla nostra richiesta per il fine rifiuto della cellulosa, con tanto di nostro ricorso al Tar di fronte alla Regione che si ritiene non competente in materia. Confidiamo il Ministero faccia qualche mossa risolutiva in più o comunque che ci arrivi l'autorizzazione, da chiunque, a beneficio di tutti».
Pare infatti che i vertici del ministero abbiano in mente una direttiva nazionale che spiani la strada all’impianto di Spresiano, permettendo così che le attuali 1000 tonnellate all’anno di materiale riutilizzabile dai pannolini passi a quota 10 mila.
«È incredibile come la regione Veneto metta questi ostacoli ad un impianto unico al mondo, è un’azione incomprensibile che dimostra la totale incapacità dell’amministrazione regionale» chiosa il direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, «gli olandesi che detengono il 50% dell’impianto, sono pronti a spostarlo così com’è in Olanda con tutte le conseguenze del caso per Treviso e l’Italia. Il Veneto, grazie ai suoi cittadini e alle sue imprese, in questi anni è riuscito ad essere un modello nonostante la regione Veneto, l’impianto di Spresiano è un esempio e per questo va messo a regime nelle sue massime potenzialità ed in breve tempo». Legambiente, insomma, non le manda proprio a dire. D'altronde la realtà di Spresiano era valsa a Fater Spa (l'azienda che ha sviluppato e brevettato la tecnologia installata nell'impianto di Contarina per permettere il riciclo dei pannolini) il riconoscimento di "Circular Economy Champion", conferito direttamente dalla Commissione Europea. Che sia tutto fermo, pare un tipico pasticcio all’italiana.
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