«Raggirata e pentita per averle dato fiducia»: Parla la 74enne truffata dalla colf-badante a Treviso

TREVISO. «Mi ha svuotato il conto in banca, ha rubato mobili antichi che avevo ereditato da una mia zia e i medaglieri di mio nonno e di mio padre. Mi ha tolto tutto. Mi ha lasciato soltanto una foto di mio figlio giornalista assieme a Montanelli».Parla l’anziana di 74 anni di Spresiano, raggirata dalla sua colf-badante, un’italiana di 45 anni delle zona, che all’inizio di settembre è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di appropriazione indebita per aver prelevato quasi 220 mila euro dal conto in banca della 74enne e tuttora agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero Mara De Donà. Ma nonostante da anziana donna benestante, in poco meno di due anni si sia ritrovata senza niente, con uno sfratto dall’appartamento e con parecchie bollette arretrate da pagare, è decisa a far fronte a tutto con la sua pensione.
Come l’ha conosciuta?
«È stata un’amica di Quinto a segnalarmi che su internet questa donna cercava il lavoro di badante o domestica a Spresiano. Aveva in apparenza i requisiti della persona che cercavo perché mi facesse quei lavori di casa che mi alleggerissero la vecchiaia».
Cosa si rimprovera?
«Averle dato la fiducia che non meritava. Io in passato, prima di venire ad abitare a Spresiano, avevo avuto diverse colf che venivano a farmi i lavori di casa e sono sempre stata ripagata della fiducia che ho riposto in loro».
Lei le aveva concesso la delega per operare nel suo conto corrente?
«Si, per pagare le bollette e fare le spese ordinarie».
Possibile che non si sia mai accorta che le stava svuotando un conto da oltre duecentomila euro?
«Assolutamente no».
Ma la sua banca non ha cercato di contattarla?
«Mi ha spedito due raccomandate a casa che lei aveva provveduto a nascondermele, proprio come le bollette di gas e luce. La banca mi ha anche telefonato ma lei non mi ha mai passato le telefonate».
Quando ha avuto i primi sospetti?
«Un giorno quando lei è andata a farmi la spesa. Le avevo dato dei contanti e le avevo detto di mettere il resto in una busta. Alla sera sono andata a controllare se nella busta c’era il resto dei 50 euro ma non l’ho trovato. L’ho chiamata per telefono e lei ha preso tempo dicendomi che forse non li trovavo. Il giorno dopo me li ha restituiti con una scusa».
Lei è vedova ed è rimasta sola dopo la morte del figlio in un incidente stradale. Come vive questa vicenda.
«Con rabbia anche se devo dire che i carabinieri di Spresiano, in particolare il comandante Alessandro Cabras e il maresciallo Ilaria Annichiarico mi hanno aiutato e sostenuto. Sono stati degli angeli ».
Se si trovasse ancora di fronte a quella donna cosa farebbe?
«Sarei disposta a perdonarla solo se mi restituisse tutto ma non mi toglierei almeno la soddisfazione di guardarla in faccia e dirle: “Vergognati, sei una ladra”. Si è comportata come un’attrice sadica: mi ha fatto troppo male. Pensate che i mobili me li ha rubati quando ero a Jesolo. Aveva le chiavi del garage e una notte, li ha caricati tutti in un camion». —
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