Ragazzi saltano fra i tetti del centro: è Parkour, sport d’importazione

«Aiuto un gruppo di ragazzi si sta arrampicando sui tetti di piazza Pola: saltano dai muri dei condomini in modo molto strano». Debutta così il parkour a Treviso e fa scattare l’allarme tra i passanti del centro che chiamano immediatamente la polizia.
Lo sport urbano “dei cornicioni” ha fatto saltare anche i nervi a un paio di residenti che assistevano preoccupati dietro alle finestre delle loro case, verso le 17 di venerdì, a bocca aperta per lo show: quello di quattro ragazzi a gambe all’aria sospesi nel vuoto.
Il primo assalto del parkour, lo sport urbano dai difficili equilibri sospesi nel vuoto e lanciati dai tetti delle case in piazza Pola ai murettidella zona, ha messo sottosopra il tranquillo pomeriggio di residenti e passanti, alcuni dei quali sono anche rimasti incantanti davanti alle esibizioni dei ragazzi. Non si trattava quindi di dilettanti, ma di un gruppetto esperto in questa attività.
«Urca, chiamano gli agenti che ci faranno sloggiare: ma che male facciamo?», è stato il passaparola tra i ragazzi che si sono resi conto di essere stati notati. «Qualcuno ha telefonato alle forze dell’ordine: è il solito film». La cosa è capitata poco tempo fa a Sacile nel Pordenonese.
Tra arte e atletica, la disciplina che insegna a correre per la città sulla terza dimensione, è diventata un culto per molti ragazzi. «Dove c’è un salto o un muro impossibile da scalare, siamo pronti a provarci», si legge nei siti specializzati. È uno sport urbano: ci piace provare la città in tutte le prospettive e le dimensioni».
In piazza Pola è quindi arrivata una pattuglia della polizia ma dei ragazzi non c’era più traccia. Grazie anche alle loro evoluzioni sono tranquillamente riusciti a scappare e a non farsi prendere. Probabilmente torneranno.
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