«Qui a studiare l’evento Dovrà essere perfetto»

Giovanni Manildo è partito da Treviso dopo pranzo, destinazione Asti. L’ultimo saluto a Ca’ Sugana al vecio alpino Giancarlo Gentilini incrociato proprio prima di salire in auto. Quasi un onore delle armi, ma con la fratellanza delle penne nere. Poi un viaggio tutto d’un fiato verso il Piemonte.
«Ho due ragioni per essere qui, oggi» spiega, «la prima è ritrovare i vecchi amici vivendo una giornata straordinaria di festa, onore, convivialità e fratellanza», ha detto Manildo, che nella serata avrebbe partecipato alla rimpatriata con i commilitoni del 161 corso allievi ufficiali complemento ad Aosta, «e poi c’è un piano politico e strategico».
Ad Asti per studiare, valutare e capire. Esattamente come avevano fatto dal giorno prima i tecnici del Comune di Treviso inviati in sopralluogo. «Questo è un viaggio studio, chiamiamolo così», ironizza, «per toccare con mano le problematiche e le soluzioni, la logistica, gli impegni e le necessità di una adunata che prevede migliaia e migliaia di persone. Dobbiamo essere all’altezza, e per questo dobbiamo prepararci», ha detto Manildo che ha annunciato anche l’intenzione di fare squadra, in vista dell’adunata 2017, «con tutti i sindaci della Marca, e non solo quelli delle sezioni Ana, perchè Treviso dovrà essere la prima adunata diffusa sul territorio e dovremo lavorare insieme per renderla unica e perfetta».
Sabato, il sindaco di Treviso passerà la notte con gli alpini del gruppo città di Treviso per poi partecipare alla grande sfilata in attesa del passaggio di consegne, a fine giornata, con il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo, che incontrerà sabato mattina proprio per un confronto tutto tecnico sull’organizzazione della sfilata.
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