Quella linea strategica per le due guerre mondiali

MONTEBELLUNA. La storia dell'ex ferrovia Montebelluna-Susegana trasuda di storia ed è entrata a pieno diritto anche nelle trattative di pace seguite alla seconda Guerra Mondiale. Era stata pensata come itinerario alternativo al passaggio per il trafficato snodo di Treviso dei treni diretti verso il confine est dell'allora Regno. Per motivi bellici fu realizzato un progetto che già dal 1912 un comitato composto, tra gli altri, anche dai sindaci di Montebelluna, ingegner Dall'armi, e di Conegliano, ragioner Sangalli, ebbero a proporre alle autorità politiche delle zone interessate in un'adunanza tenutasi il 24 aprile 1912 a Montebelluna. Il tracciato proposto prevedeva l'attraversamento dei paesi di Nervesa, Susegana e l'attraversamento del Piave. Complice l'imminenza dei successivi eventi bellici le Ferrovie dello Stato erano state autorizzate alla costruzione d'urgenza della Montebelluna-Susegana. Il 25 maggio 1916 la linea venne aperta all'esercizio solo per i treni militari. La nuova ferrovia lunga 18,500 chilometri, era a doppio binario. Oltre a Montebelluna furono costruite le stazioni di Volpago e di Nervesa. C’era un tratto in trincea che durante la seconda guerra mondiale era stato utilizzato anche per proteggere i treni dai bombardamenti aerei. Dopo la rotta di Caporetto la Montebelluna-Susegana venne in pratica distrutta nel corso delle battaglie, ma servì, nei tratti in rilevato, da trincea per respingere l'offensiva di giugno 1918, la cosiddetta Battaglia del Solstizio. Terminata la guerra, La Montebelluna-Susegana venne completamente ricostruita. Al termine della seconda guerra mondiale, per il persistere della potenziale rilevanza strategica ai fini militari, questa linea ferroviaria di collegamento al confine est italiano fu oggetto di discussione. Nelle trattative fra l'Italia e le Potenze Alleate per la definizione dei confini Italiani con la Jugoslavia, fu inserita la clausola di obbligatorietà della dismissione della linea ferroviaria Montebelluna-Susegana entro 10 anni dalla riammissione di Trieste all'Italia. La linea rimase tuttavia in attività, fino agli anni '80, come raccordo fino a Giavera del Montello al servizio del deposito militare dell'aeronautica e fu pertanto percorsa da sporadiche tradotte. Con decreto ministeriale 10 maggio 1966 venne disposta la soppressione dell'esercizio ferroviario sulla linea, con mantenimento in regime di raccordo del servizio merci sulla tratta Giavera-Susegana (per rifornimento del deposito carburanti dell'esercito a Giavera). Con decreto del 1980 venne soppresso l'obbligo del servizio merci. La ferrovia è stata ufficialmente soppressa con il decreto del presidente della Repubblica 18 aprile 1984. (e.f.)
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