«Quasimodo, un illustre sconosciuto»

Prima prova scritta all’esame di maturità: quasi tutti evitano il tema sul poeta siciliano
Agostini Treviso prima prova maturitˆ 2014 in foto Rafael da Ros Liceo Canova
Agostini Treviso prima prova maturitˆ 2014 in foto Rafael da Ros Liceo Canova

Salvatore Quasimodo, questo sconosciuto. Il poeta siciliano dell’ermetismo, premio Nobel per la letteratura, spunta dal titolo di un tema alla maturità dopo dodici anni di assenza e viene scartato dagli studenti. Pure sulla frase di Renzo Piano, con la riflessione sul “rammendo” delle periferie, si passa oltre. Miglior sorte è toccata invece alla storia: il confronto dell’Europa, tra il 1914 e il 2014, il titolo tra i più gettonati. Ed è ancora il secolo scorso a tenere banco con il tema storico-politico: “Violenza e non violenza: due volti del Novecento”. Primo giorno d’esame a dir poco “al rallentatore” con gli studenti trevigiani, inchiodati sui banchi per quasi tutto il tempo concesso.

Davanti al liceo classico Canova il primo maturando fa la sua apparizione all’una inoltrata. A rompere il ghiaccio è Marco Verdier della 3B liceo classico: «Se si controlla troppo si rischia di sbagliare, così appena finito sono uscito. Ho svolto la traccia storico politica sul tema della violenza e non violenza nel ‘900. Quasimodo invece non ce l’aspettavamo proprio». Nessun inghippo telematico ha frenato la trasmissione delle buste criptate, recapitate per via informatica alle scuole e aperte tramite una password. Tutto è filato liscio dunque, ma gli studenti tardano ad uscire. All’una e mezza la prima “ondata” di maturandi: «Alcune tracce erano complesse», dice Raphael Daros della 5D linguistico. «Il tema artistico-letterario sul dono non era affatto semplice. Quasimodo? Lo lasciamo ai secchioni». L’unica a far cenno della poesia “Ride la gazza, nera sugli aranci”, tratta dalla raccolta del ’42 “Ed è subito sera”, è Emma Pavan, della 5D linguistico. In classe però, di Quasimodo non ha mai sentito parlare: «Non l’abbiamo fatto, ma nell’analisi del testo mi sono collegata ad altri autori del ‘900 approfondendo il tema della natura e della memoria». La storia resta l’unica ancora di salvezza: «Le tracce mi sono sembrate difficili», confida Sara Pivato, anche lei della 5 D linguistico, «ho puntato sulla traccia storico-politica». Su Quasimodo nessun ripensamento: «Nessuno della nostra classe ha svolto questa traccia», dicono Angela Fioretti, Veronica De Angelis e Sara Pivato, altre maturande del Canova. Altro liceo in città, il Duca degli Abruzzi. E ancora Quasimodo “scartato a prescindere”. Quanto al Novecento, la violenza e non violenza Miriam Rossi, 5 B liceo delle scienze sociali, ha citato tutti: «Ho scritto di Martin Luther King, Gandhi e Nelson Mandela». La traccia sulle nuove tecnologie a qualche studente ha fatto gola: «Sono andato un po’ per esclusione», racconta Stefano Condotta, 5B socio-psico-pedagogico. «Il tema delle tecnologie come risorse energetiche l’abbiamo trattato in classe in percorsi interdisciplinari».

La fortuna aiuta gli audaci e Francesca Agnolin, 5 A scienze sociali, non ha avuto dubbi: «Ho svolto la traccia artistico letteraria sul tema del dono. La mia tesina preparata per l’orale tratta lo stesso argomento». Nuove tecnologie pervasive e le nuove responsabilità sociali, tra i temi più quotati invece all’Istituto tecnico commerciale Riccati-Luzzatti: «Grazie allo sviluppo delle tecnologie possiamo davvero pensare a una cittadinanza mondiale», spiega Valentina Cal, 5B informatica che ha scelto la traccia socio-economica. Ancora la tecnica ad andare per la maggiore. Giulio Ricci, 5B liceo economico ha fatto tesoro delle lezioni in classe: «Ho preso spunto da argomenti di geografia economica». Renzo Piano per fortuna resta meno sconosciuto di Quasimodo. Filippo Canel, 5 A liceo economico, sull’argomento non si è tirato indietro: «Lo stimo come persona e ho affrontato il tema parlando anche di pubblica amministrazione».

SEGUI LO SPECIALE MATURITÀ

CON QUESITI E SOLUZIONI

WWW.TRIBUNATREVISO.IT

Argomenti:scuola

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso