Punto di sutura dimenticato durante l'intervento a Treviso, risarcita dopo 32 anni

Nel 1987, a 7 anni, era stata operata al Ca' Foncello di Treviso.  Nel 2011, ha scoperto che la causa del suo malessere era un punto di sutura che trafiggeva la parete vescicale, mai rimosso dall'intervento 
TOME' TREVISO INAUGURAZIONE PRONTO SOCCORSO E VIABILITA' agenzia fotografica fotofilm
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TREVISO. Ha scoperto soltanto dopo 25 anni che i medici si erano dimenticati un punto di sutura, durante un'operazione alla vescica, effettuata al Ca' Foncello di Treviso, nell’ormai lontanissimo 1987. Lei, una trevigiana di 39 anni, all’epoca aveva solo 7 anni, e da allora, per un quarto di secolo, aveva dovuto sopportare disagi e infezioni che le hanno creato non solo dolori ma anche limiti a livello lavorativo e relazionale. Solo dopo un'uretocistografia, effettuata nel 2011, ha scoperto che la causa del suo malessere era un punto di sutura che trafiggeva la parete vescicale, mai rimosso dall'intervento del 1987.

A 32 anni dall’intervento e a 8 anni dall’inizio della causa civile, la quarantenne trevigiana (assistita dagli avvocati Marco Furlan ed Eleonora Facchinetti) ha avuto giustizia. L’ospedale è stato infatti condannato a risarcire una somma vicina ai ventimila euro (spese legali comprese) per un caso di malasanità che per fortuna non ha avuto conseguenze più gravi.

l’operazione. Tutto ha inizio da un'operazione che risale al novembre del 1987: dopo una serie di esami, i medici avevano scoperto che la paziente, che allora aveva solo 7 anni, soffriva di un'anomalia congenita detta «reflusso vescico-ureterale» che può causare infezioni, formazione di calcoli o addirittura compromettere la funzione renale. La bambina venne sottoposta ad intervento chirurgico: ricoverata nel reparto di chirurgia pediatrica venne dimessa pochi giorni dopo l'intervento. Nei controlli post operatori non emerse alcuna anomalia. Ma dopo pochi anni dall'intervento cominciarono a verificarsi episodi di infezioni e cistiti ricorrenti.

il malessere. Il problema si acuì notevolmente dopo il 2007: infezioni continue alle vie urinarie che costringevano la giovane a sottoporsi a frequenti cure antibiotiche. Episodi di cistite acuta due o tre volte al mese che le rendevano impossibile condurre una vita normale. Dipendente di un locale di Treviso, era costretta ad assentarsi spesso dal lavoro, per non parlare dei problemi relazionali specialmente con l'altro sesso. Ma nonostante l'evidente problema di salute della giovane nessun medico si accorse di nulla fino al 2011. La donna è stata così sottoposta ad un'uretocistografia che ha fatto emergere un punto di sutura che trafiggeva la parete vescicale, mai rimosso dall'intervento del 1987. Grazie ad un piccolo intervento nel primo dipartimento di chirurgia del Ca' Foncello, le era stato rimosso il corpo estraneo. Era il 27 giugno di otto anni fa: da allora la donna sta benissimo, basta infezioni e cistiti.

la causa civile .Ma la donna ha affidato ai suoi legali, gli avvocati Furlan e Facchinetti, il compito di chiedere un congruo risarcimento danni. Che le è arrivato a 32 anni dall’intervento che le procurò tanti problemi. 
 

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