Prostituzione, web e annunci hot in 12 accusati di favoreggiamento

Annunci “hot” online, pubblicati in siti di incontri, attraverso i quali escort e prostitutite procacciavano clienti. Siti gestiti, secondo l’accusa, da un’organizzazione composta di gestori, intermediari tra i gestori del sito e le prostitute, agenti di secondo livello, fotografi o insospettabili prestanome, titolari dei conti corrente su cui far transitare il denaro pagato dalle prostitute per pagare i loro annunci. Decine di migliaia di euro al mese.
L’accusa per tutti è di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione: quasi tutti veneti, finiti al centro del'operazione, "Duracell” coordinata all’epoca dalla Procura di Udine (2011). Ieri mattina il maxi processo è approdato al tribunale di Treviso: iniziato a Udine è stato trasferito al palazzo di giustizia di via Verdi, per incompetenza territoriale.
I dodici imputati- ritenuti parte dell’organizzazione- sono stati chiamati a comparire davanti al giudice dell’udienza preliminare Silvio Maras. Una maxi inchiesta iniziata da un fatto di cronaca nera: l’arresto di Ramon Berloso, il 35enne goriziano- poi morto suicida- noto come il “killer della balestra”, ritenuto responsabile dell’omicidio di due prostitute. Per gli inquirenti l’uomo avrebbe agganciato le sue vittime proprio attraverso i siti incriminati. Nell’inchiesta parallela vennero coinvolte oltre una ventina di persone (alcune hanno patteggiato) perché, facendosi pagare le inserzioni "a luci rosse", avrebbero sfruttato l’attività di almeno 32 squillo . Le ragazze - tra le quali alcune protagoniste di reality, casalinghe, la maggior parte donne disoccupate - facevano le proposte via web, e sempre grazie a internet venivano contattate dai clienti. I pagamenti avvenivano su conti correnti di persone compiacenti. Ne seguì una maxi retata che scoperchiò un giro di sesso a pagamento tra Treviso, Conegliano, Udine, Mestre, Padova, Belluno e Pavia. Quando venne raggiunto dai carabinieri aveva già in tasca il biglietto aereo per il Brasile, Daniele Zuliani, di Silea, uno degli imputati: stava per partire con la compagna Sandra Eliza Ferreira. Zuliani, con la donna, sarebbe al vertice di questa organizzazione in quanto titolare di 4 diversi siti internet, da best-annunci.com, a cercoamici-vip.com. Gli altri imputati, accusati a vario titolo: Stefano Davì, di Rovigo, Giorgio Della Mea, Treviso, Andrea Longato, di Castelfranco, Luca Cassin, Dolo, Luca Miglioranza, Paese, Alberto Possamai, di Asolo, Orazio Maurizio Putignano, Bari, Francesco De Lorenzi, di Pordenone, Paolo Semenzato, Mirano, Vittorio Martin, Rovigo. Ogni due settimane avrebbero ricevuto dalle lucciole 120 euro per la pubblicità. La difesa è pronta a smontare le accuse: con sentenze della Cassazione alla mano, sono pronti a dimostrare che i comportamenti contestati non rappresenterebbero un reato. L’udienza è stata rinviata al prossimo 18 febbraio per un difetto di notifica.
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