Prosecco, cartelli tra le viti contro i ladri di barbatelle

FARRA DI SOLIGO. I viticoltori hanno dissotterrato l’ascia di guerra contro i furti di barbatelle di Prosecco. Per fortuna, l’ascia per ora è solo in disegno, ma il clima è rovente lo stesso. Tra i filari delle Rive di Col San Martino è spuntato, nei giorni scorsi, un cartello che non lascia spazio a dubbi. Accanto al disegno, che raffigura un’accetta con il manico in legno e una croce sulla lama, la scritta: «Per tagliare le unghie e altro a chi ruba le viti». I destinatari del macabro cartello sono i ladri che nelle scorse settimane hanno fatto incetta di piantine di Glera, la varietà da cui si ricavano il Prosecco Doc e Docg. Che il Prosecco andasse a ruba era cosa nota, ma le annate 2013 e 2014, così piovose e piene di attacchi parassitari, hanno causato la morte di numerose piante, che non è stato possibile sostituire perché le scorte nei vivai sono andate presto bruciate. Ecco perché qualcuno, soprattutto in pianura ma anche tra le ripide Rive, ha pensato di sradicarle dal campo del vicino, e trapiantarle nel proprio vigneto. «Il problema è nato la scorsa primavera – spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela Prosecco Docg – ora non bisogna creare allarmi, visto che siamo a luglio e l’eventuale estirpo di una vite non sarebbe efficace. Il problema non è degli agricoltori professionali, che fanno dell’agricoltura un’impresa: questi non si rubano le piantine tra loro. Tra i più piccoli, qualche decina di barbatelle è stata effettivamente rubata, ma siamo nel campo della mancanza di senso civico».
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