Processi ai partigiani svelate le carte secretate

VITTORIO VENETO. La storia della Resistenza sia a Vittorio Veneto, città medaglia d’oro, e lungo la Pedemontana, da Caneva fino a Pieve di Soligo e Valdobbiadene, è in parte da riscrivere. Come? Lo si saprà il 22 aprile, quando, alle 18.30, al museo della Battaglia, l’Isrev, con il Comune, presenterà il nuovo inventario dell'Archivio Storico della Resistenza, predisposto e stampato a cura dell’istituto diretto da Pier Paolo Brescacin. Tra i documenti recuperati in due buste con quattro fascicoli, secretate nel 1993 e fino al gennaio scorso, c’è della documentazione che può risultare molto interessante per gli storici che vorranno approfondire l’attività della brigata Mazzini, con particolare riguardo alla resa dei conti, operata subito dopo la Liberazione, nei confronti del Reparto Nuotatori Paracadusti della Decima Mas, resosi responsabile di pesanti eccidi, come quello di Pieve di Soligo che costò la vita a sei partigiani fucilati il 26 gennaio 1945. Marino Zanella, originario di Segusino e comandante della brigata Mazzini, Antonio Bortolin di Miane, Leone Sasso e Giovanni Possamai di Cison, Maurizio Violini di Follina e Salvatore Pontieri, originario della provincia di Catanzaro: queste le vittime. Dopo essere stati torturati, i partigiani furono condotti nel cimitero di Pieve e uccisi a fucilate. Con la pubblicazione dell’inventario gli storici avranno modo, dal 22 aprile, di consultare verbali, lettere, altri documenti, per ricostruire gli episodi processuali a carico di partigiani e di collaborazionisti. Le buste erano da tempo giacenti nell'archivio storico della Resistenza di Vittorio Veneto e dovevano essere aperte proprio quest’anno, nel 70mo anniversario della seconda guerra mondiale. L’interesse degli storici è quello di capire fino a che punto si può parlare di guerra civile con riferimento alla lotta di liberazione. Una interpretazione rigettata dall’Anpi. Da quanto è dato sapere non ci sono materiali su episodi molto discussi come quello del Bus de la lum, in Cansiglio, del lago Matruc, a Fratte di Fregona, dove sarebbero stati uccisi, in qualche caso ancora vivi, dei collaborazionisti, e del presidio di Fregona. Ma i curatori assicurano che il 22 aprile usciranno dal riserbo. L’archivio dell’Isrev è articolato in tre sezioni: Gruppo Brigate, Brigate del Vittoriese, nuove acquisizioni documentali da metà degli anni ’90. Tra queste, il Fondo di Giuseppe Giust, comandante partigiano di Cordignano, con ben 5 mila documenti. E poi le più recenti buste nr. 21 e nr. 24 secretate ancora nel 1993, dall'allora presidente dell'Isrev Giobatta Bitto e dal direttore scientifico Giacomo Petterle, in occasione appunto della donazione dell'archivio al Comune di Vittorio Veneto.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso