Prima fuga al mare e pienone nei ristoranti Fipe: «Boccata di ossigeno, ora via i limiti»

Se sabato è stata la giornata del tutto esaurito nei centri storici, ieri è stata la volta degli agriturismi, dei locali tra le colline, di quelli in campagna e di tante strutture del lungomare. I ristoranti nelle città hanno lavorato certo, ma si è visto chiaramente come ieri sia stata di fatto la prima domenica di “esodo”, complice un atteso beltempo. Il covid ieri è stato solo un lontano ricordo. La Federazione pubblici esercizi esulta: «Ottimi risultati pressochè ovunque» e incalza, «ora si deve cambiare marcia».
tutti fuori
Dopo la passeggiata mattutina è stata la volta della gita: mare, colline, campagna, perfino qualche pic nic al Piave. Un primo esodo di piena primavera che ha riversato tantissimi trevigiani all’aperto, spinti da una giornata incredibilmente favorevole. Rallentamenti per il tanto traffico fin da inizio mattina lungo la Treviso Mare ovviamente in direzione Jesolo, ma traffico intenso anche verso il Montello, il Cansiglio, Asiago e la Pedemontana in genere. Dopo aver riempito le città sabato e lo scorso fine settimana, ieri è stata la volta della gita fuori porta che ha dato respiro (e parecchio) a banconi e cucine in affanno da tempo.
ristoranti e agriturismi pieni
Il risultato più tangibile è stata la “fila”, si fa per dire ma nemmeno molto, davanti alle porte dei ristoranti. Nei centri storici e nei locali più gettonati delle città si è fatta fatica a trovare un posto libero, «ed è stato così anche altrove» sottolineano i ristoratori, «si è toccato quasi ovunque il 100% dei tavoli pieni e in alcuni si è dovuto fare addirittura il doppio turno a tavola concordando l’orario con prenotazioni attente». A pranzo moltissimi sono andati “lunghi” arrivando tardi e rimanendo a tavola tardissimo approfittando dell’assenza di limiti. Tutto a fare la felicità dei ristoratori che hanno continuato a servire finché c’è stata richiesta finendo col fare quasi un continuato con la sera. Ad aver goduto finalmente della situazione gli agriturismi, che con la limitazione ai soli posti all’aperto hanno patito moltissimo una riapertura a metà, fino a ieri. «Abbiamo lavorato a ciclo continuo e siamo stati costretti anche a mandare via qualcuno, purtroppo, causa obbligo di stare solo all’aperto. Ovunque così» raccontava ieri dal Montello Ezio Guizzo, referente dei ristoratori della zona.
ora più libertà»
Ieri, tra gite, sole, cibo e ritrovate amicizie al tavolo, il Covid è stato per tantissimo solo un elemento secondario, ha vinto la voglia di far giocare all’aperto i bambini e di godersi un po’ di libertà quasi estiva. La Fipe, visti i risultati, la necessità di lavoro della categoria e i dati sul contagio, torna a battere il ferro: «Ora dobbiamo avere l’annullamento del coprifuoco serale e il permesso di lavorare all’interno» incalza la segretaria provinciale Dania Sartorato, «speriamo sui questo di avere risposte già in settimana. I locali stanno rispettando i limiti, permettiamo loro di lavorare con le stesse attenzioni anche negli ambienti chiusi e fino a notte».—
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