Pride, il 18 giugno la sfilata a Treviso

Gli organizzatori: «Con il Family Day c’è contrapposizione. Ci saranno incontri, dibattiti ma nessun esibizionismo»
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO MANIFESTAZIONE #SVEGLIAITALIA IN P. INDIPENDENZA
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO MANIFESTAZIONE #SVEGLIAITALIA IN P. INDIPENDENZA

È il 18 giugno la data scelta per la sfilata del Treviso Pride 2016. L’annuncio ufficiale verrà dato questa mattina nel corso della presentazione alla Fondazione Mazzotti del progetto triveneto e le sue linee programmatiche. Presentazione che avverrà due giorni dopo la manifestazione a Roma del “Family day” che, inevitabilmente, verrà messo in contrapposizione al Pride. Ma gli organizzatori assicurano l’organizzazione di un evento che non avrà nulla del carnevalesco e che avrà come tema principale “la rivendicazione dei diritti e della dignità delle persone lesbiche, gay, bisex e trans (Lgbt) che non si connoterà per eccessi ed esibizionismi, tantomeno per forme di protesta e polemica”, ha spiegato Antonio Monda, presidente del Comitato Treviso Pride 2016.

La manifestazione, che si prevede porterà in città almeno 5.000 persone, ha escluso dal percorso, come chiesto anche da Ca’ Sugana, il passaggio da piazza Duomo. Il corteo terminerà in piazzale Burchiellati o sulle mura, per il comizio finale. Il riferimento è la manifestazione “SvegliaItalia” dello scorso 23 gennaio. «È ovvio che ci sarà una contrapposizione con quanto si è visto a Roma sabato al “Family day”», spieha Mechela Nieri, consigliere comunale del Partito democratico, «ma lì si manifestava per togliere diritti, al Treviso Pride saranno organizzati momenti di incontro dove verranno affrontati temi diversi che hanno però l’obiettivo di allargare i diritti».

Al Treviso Pride 2016 si arriverà attraverso un calendario di iniziative di riflessione, aggregazione e sensibilizzazione. Il corteo conclusivo di tale percorso, probabilmente sulle Mura, sarà un evento con l’ambizione di parlare di diritti e orgoglio, senza alcuna ostentazione tantomeno provocazione o proteste nei riguardi di nessuno.

Proprio per questa ragione, ha spiegato Monda, non c'è alcuna necessità di «blindare» il percorso, ossia piazza Duomo, e il corteo «non vedrà la presenza di carri a tema».

Nei giorni scorsi a Ca’ Sugana è stato depositato il “Manifesto Pride”, un documento che vede 300 firme a favore della manifestazione. Tra i sostenitori ci sono privati cittadini e una cinquantina di associazioni culturali e di promozione sociale del territorio. Non mancano i nomi di spicco. Intellettuali trevigiani, ma anche consiglieri comunali e politici come l'onorevole Floriana Casellato, hanno firmato a sostegno della manifestazione. Il documento è stato depositato a Ca' Sugana dove, negli ultimi giorni, la questione “Gay Pride” è diventata terreno di scontro politico. Si allarga dunque la frattura all’interno del Partito Democratico tra la componente centrista-cattolica e l'ala laica di sinistra. Il sindaco Giovanni Manildo conferma la diversità di vedute all'interno della maggioranza ma cerca anche di non accendere la polemica.(g.b.)

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