Postano su Facebook i lavori della piscina: Il Comune di Valdobbiadene li denuncia per l’abuso

VALDOBBIADENE. Ancora una volta i social network rischiano di far finire nei guai. Questa volta è stata una fotografia pubblicata su facebook che, di condivisione in condivisione, è finita sotto gli occhi di un dipendente comunale che ha fatto scattare una denuncia per abuso edilizio.
Ad essere raffigurata nella foto una piccola buca che, nelle intenzioni di chi l’ha “postata” rappresentava il primo passo della futura piscina. Evidentemente non erano però stati richiesti tutti i permessi e la cosa è finita direttamente in un’aula di tribunale. Per fortuna dei protagonisti il tribunale di Treviso ha invece assolto la coppia che, nel frattempo, ha richiuso il buco e, accantonato il progetto, non avrà la sua piscina.
I fatti risalgono ormai ad un paio di anni fa. La coppia da tempo stava pensando di costruire una piscina nel giardino della loro casa di Valdobbiadene. Decidono anche di immortalare l’inizio dei lavori con una fotografia da pubblicare su facebook per condividere la loro soddisfazione con i loro amici virtuali. E così sul social network più famoso del mondo viene pubblicata la foto della prima buca con il loro commento. L’immagine, come spesso accade sul web, inizia ad essere condivisa dagli amici e dagli amici degli amici in modo tale che arriva anche agli occhi di chi era meglio che quella foto non la vedesse. E infatti l’immagine viene notata da un addetto del Comune di Valdobbiadene che ha deciso di controllare se tutti i permessi erano a norma. A quel punto è scattata la denuncia per abuso edilizio che ha portato all’emissione di un decreto penale di condanna di 6.500 euro. I protagonisti si sono opposti e hanno quindi affrontato il processo dal quale però ne sono usciti assolti. Nel frattempo hanno anche visto sfumare il sogno della piscina tanto che hanno dovuto coprire nuovamente la buca.
Non è la prima volta che una foto o un commento su Facebook mette nei guai il suo autore. Alcune settimane fa a Castello di Godego un uomo è stato condannato a 500 euro per aver difeso un amico, secondo lui ingiustamente licenziato dal supermercato. Era finito a processo con l’accusa di aver diffamato sul social network Facebook proprio l’esercizio commerciale, insinuando in diversi commenti che sono in vendita anche diversi prodotti scaduti. I fatti risalgono al primo marzo del 2016 e sul banco degli imputati siedeva un trentenne per quanto ha scritto sulla bacheca di facebook.
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