Posta a singhiozzo, ricorsi al via
VALDOBBIADENE. Sono pronti a ricorrere nuovamente al Tar i Comuni di Valdobbiadene e Segusino se Poste Italiane metterà in atto la decisione di sospendere il servizio di consegna della posta per la maggior parte dei giorni della settimana. Lunedì scorso l'incontro tra Guido Lio, primo cittadino di Segusino e Luciano Fregonese, sindaco di Valdobbiadene, per concertare le azioni a contrasto delle decisioni comunicate per iscritto da Poste Italiane. In primo luogo i due Comuni rivendicano il diritto di essere rappresentati dall'Associazione Comuni della Marca, alla quale hanno dato mandato, al tavolo di concertazione tra Stato, Poste Italiane e Anci. «Il ricorso al Tar del Lazio - spiega Fregonese - che abbiamo vinto contro le Poste ci dava ragione sul fatto che non vi era stata concertazione tra l'azienda e gli enti locali coinvolti nella decisione di chiusura degli uffici postali. Ora la situazione si ripresenta tale e quale. Noi chiediamo dunque di essere rappresentati al tavolo dall'Associazione Comuni della Marca per arrivare a una decisione presa tra tutte le parti coinvolte senza dover essere costretti nuovamente a ricorrere ad azioni legali anche costose». Il timore delle due amministrazioni è la perdita di qualità nel servizio postale ai cittadini a seguito della diminuzione delle ore di lavoro dei postini. «Ci preoccupano - specifica Lio - alcuni problemi che si genererebbero inevitabilmente come ad esempio la consegna di notifiche in ritardo e correlate conseguenze». Nel frattempo dovrebbero essere scaduti i termini per la presentazione di un eventuale appello di Poste Italiane contro la decisione del Tar del Lazio. «Abbiamo fatto richiesta proprio questi giorni agli avvocati - conferma Maria Rosa Barazza, presidente dell'Associazione e sindaco di Cappella Maggiore - sui termini di appello». In calendario per la prossima settimana un incontro tra la presidente dell'Associazione e i sindacati rappresentanti della categoria a rischio. «Nel caso Poste Italiane - aggiunge Barazza - perseveri nel portare avanti le iniziative ventilate, siamo pronti per agire anche attraverso le vie legali». Per il momento, confermano dagli uffici postali di Segusino e Valdobbiadene, il servizio di consegna della posta rimane invariato. Spesso però il tentativo riduzione dei servizi da parte di Poste avverebbe in maniera “sotterranea”. «A volte - racconta Maria Rosa Barazza - usano azioni subdole per rallentare i servizi e penalizzarli ove crearsi un alibi per azioni future». A confermarlo anche il sindaco di Valdobbiadene che riferisce del recente caso dell'ufficio postale di San Pietro di Barbozza, frazione del comune. La sede era stata spogliata di documenti, computer e stampanti a sportello ancora aperto. (sil.c.)
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