Positiva prima di operarsi al cuore a Treviso: salvata

TREVISO. «Gli interventi urgenti vanno fatti a tutti i costi»: con questa logica, espressa domenica dal dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi, il Ca’ Foncello ha operato al cuore una donna nonostante si fosse positivizzata al Covid-19 pochi giorni prima dell’intervento. L’operazione è andata bene e la paziente è stata isolata, inoltre non si sono registrati al momento altri contagi in Cardiochirurgia nonostante il transito dell’utente positiva.
La storia
«La persona era entrata al Ca’ Foncello con un problema cardiaco tre o quattro giorni fa» racconta il direttore Benazzi, «a quel punto è stata sottoposta a tampone, come tutti gli utenti che devono essere ricoverati. Il tampone, però, ha dato esito positivo».
A quel punto, se si fosse trattato di un intervento non urgente la donna - che non presentava alcun sintomo collegato al Covid-19 - sarebbe stata rispedita a casa in isolamento, con la necessità di riprogrammare l’intervento più avanti.
Stavolta, visto il quadro clinico preoccupante a causa del problema cardiaco, l’équipe di Cardiochirurgia ha deciso di procedere lo stesso, con tutti i rischi del caso. E l’intervento alle valvole cardiache è riuscito: «È l’esempio di come sia corretto gestire le situazioni di questo tipo» continua Benazzi, «è stato fondamentale individuare subito la positività, prima ancora che la donna potesse entrare in ospedale. A quel punto, però, trattandosi di un intervento urgente, l’operazione non è stata rinviata, perché gli interventi in urgenza vanno fatti a tutti i costi. Al termine, la donna è stata messa in isolamento, dove trascorrerà la convalescenza».
Le procedure di sicurezza anti-Covid hanno permesso di scongiurare lo spettro di un focolaio all’interno di un reparto delicatissimo: «Nessun altro è stato contagiato in Cardiochirurgia» rassicura Benazzi.
Pressione sugli ospedali
Con l’avanzare inesorabile dell’epidemia cresce anche la pressione sugli ospedali trevigiani. Accettabile, al momento, ma è chiaro che se il numero di ricoverati per Covid dovesse aumentare, questo andrebbe a discapito di altre visite o interventi.
Per cui oggi si cerca di rinviare il meno possibile - tampone pre-operatorio permettendo. Ieri Benazzi è intervenuto anche sul poco invidiabile primato della provincia di Treviso, che da alcuni giorni rimane saldamente in testa alla classifica regionale dei contagi.
Un “caso Treviso” emerso in estate, con i maxi focolai dell’Aia e dell’ex caserma Serena, che il direttore collega soltanto alla maggiore capacità di screening: «Nei Covid point ci stiamo avvicinando ai 5.500 tamponi al giorno, è una quota altissima di test. Se cerchiamo, troviamo».
I Covid point peraltro saranno incrementati da domani, quando ne aprirà un altro a Casier. Il punto screening, allestito in via Mattioli nell’area industriale est, sarà aperto dalle 7 alle 15, dal lunedì al sabato. I cittadini muniti di prescrizione medica vi potranno accedere in modalità drive in. Salgono così a 8 i Covid Point nella Marca, e visto l’andamento dell’emergenza coronavirus la direzione dell’Usl 2 non esclude ulteriori ampliamenti orari del nuovo polo di Casier. —
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