Pochi sacerdoti, la Curia di Treviso fa ricorso alla “multi-parrocchia”

TREVISO. Parrocchie unite avanti tutta. I sacerdoti calano e le parrocchie della diocesi di Treviso rimangono tantissime, 265 di cui 194 in provincia di Treviso, le restanti divise tra Padova, Venezia e Vicenza. Per la carenza di organico, ma non solo, sta proseguendo l’istituzione delle cosiddette “collaborazioni pastorali” avviate nel 2012 dal vescovo Gianfranco Agostino Gardin.
In questi anni sono 43 gli accorpamenti già effettuati: prevedono dalle due alle quattro parrocchie unite con modalità diverse, in genere la doppia parrocchia viene seguita da un solo parroco mentre quattro unità vedono all’opera due parroci che si dividono i turni.
Con qualche inconveniente poiché capita che gli spostamenti da una chiesa all’altra, magari in concomitanza con i periodi di trasferimento e avvicendamento, creino un po’ di confusione e alla messa domenicale arrivino solo i fedeli perché il parroco sbaglia indirizzo.
Episodi rarissimi ma reali. E’ successo in una parrocchia ai piedi del Montello. Ma il progetto che inizialmente era stato visto con diffidenza da alcune persone, legate alla propria parrocchia, al proprio santo e al parroco unico, ora sta producendo risultati.
L’idea alla base era quella di far collaborare i sacerdoti, ricreare uno spirito di comunità e di condivisione antico, elaborare progetti comuni e gestire attività in modo coordinato. E’ il caso della città di Treviso le cui parrocchie del centro storico promuovono eventi in sinergia e questa estate hanno gestito insieme il Grest, i centri estivi dei bambini.
Al completamento del quadro mancano ancora cinque collaborazioni pastorali ma tutto fa pensare che ad attuarle sarà il nuovo vescovo Michele Tomasi in arrivo all’inizio di ottobre. Tra le prime realtà ad essere affrontate dovrebbe esserci l’area di Treviso sud che vedrà unite le parrocchie di Santa Maria sul Sile, Canizzano, San Zeno, San Lazzaro e Chiesa Votiva.
L’organismo completerà il quadro del Comune capoluogo, che ha già avviato le collaborazioni pastorali in Centro, Nord ed Est.
Nel panorama complessivo un solo sacerdote in tutta la diocesi si trova a dover gestire da solo quattro parrocchie. Si tratta di don Carlo Velludo che segue nel Vicariato di Asolo: Maser, Crespignaga, Coste e Madonna della Salute per un totale di oltre 5 mila fedeli. Ed anche se in realtà quelli che vanno oggi a messa non sono poi così tanti, ci sono da gestire le attività quotidiane dei tanti settori, dalla pastorale alla carità. Gli altri casi di parrocchie “accorpate” in genere sono gestiti da due sacerdoti.
È il caso della collaborazione pastorale di Arcade-Povegliano che comprende pure Santandrà e Camalò, nel Vicariato di Nervesa, per un totale di quasi 10 mila persone.
Non si tratta di un compito facile ma il cammino procederà poiché la diocesi crede nella bontà di quella che definisce «una forma stabile di collaborazione tra parrocchie, chiamate a vivere un cammino condiviso e coordinato di comunione, attraverso la realizzazione di un preciso progetto pastorale», spinta dalla «necessità di un profondo rinnovamento delle comunità», poiché l’operare insieme consente di «mettere in comune la ricchezza di persone, tradizioni, spiritualità e strutture».
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