«Pipì dei cani, sì alla stangata Ma servono i sacchettini»

Stangate per i proprietari di cani che non puliscono: i commercianti di Treviso stanno con il sindaco Mario Conte, ma su tutti i fronti «deve vincere il buon senso». Reazioni positive, quelle dei trevigiani, all’annuncio con cui il primo cittadino ha annunciato di voler modificare il regolamento di polizia urbana del Comune, per inserire multe fino a 400 euro per chi, tra l’altro, non raccoglie e pulisce dopo le deiezioni del proprio amico a quattro zampe, chi si lascia andare ai propri bisogni in aiuole o angoli della città o ancora chi viene beccato ad imbrattare muri o pareti. Un giro di vite, quello voluto da Conte, che sul fronte degli animali domestici si pone in linea con quello lanciato nel 2004 dal duo Gobbo-Gentilini, che decisero tramite un’ordinanza (poi sospesa dal Tar) di vietare il centro storico ai cani. Ad oggi, in città, su questo fronte vige un provvedimento del 1996, che punisce chi viene pizzicato a non raccogliere gli escrementi del proprio fido con una sanzione di 150 euro. Conte la vuole più che raddoppiare. E se all’ingresso delle mura al Bastione San Marco è ben visibile un cartello con un sarcastico “I trevigiani ne hanno le scarpe piene”, tra le vie del centro c’è chi si arrangia con cartelli fai-da-te, nella speranza di far desistere i padroni a comportamenti incivili. «No pipì, grazie», «portateli a fare i bisognini da qualche altra parte», «io non la faccio qui». Sono solo alcuni degli avvisi che si trovano passeggiando per la città. L’ultimo, il più simpatico visto che comprende l’immagine di un cagnolino colorato, è all’angolo della libreria-editrice Santi Quaranta, in via Sugana, a due passi dal municipio in cui verrà presto firmato l’inasprimento delle sanzioni. «Ormai avere un cane è diventato uno status symbol, la gente gongola a passeggiare per il centro con i propri animali che stanno andando quasi a sostituire i bambini» dice con il saggio sarcasmo dei suoi ottant’anni Ferruccio Mazzariol della Santi Quaranta, «il sindaco fa bene, ma credo serva comunque flessibilità, penso in particolare agli anziani, con la consapevolezza che avere un animale domestico è ormai diventato un fatto collettivo, che non si blocca. In tutto ciò, però, le regole servono, altrimenti ha la meglio il degrado e salta il rispetto reciproco. Noi ovviamente non ce l’abbiamo con gli animali, da questo anche il cartello in forma giocosa, ma semmai con i padroni. Questi, probabilmente, portandoli a spasso in maniera così pomposa finiscono per non rispettare nemmeno l’animale... che probabilmente alle vie del centro preferirebbe un campo o un bosco in cui scorrazzare». Lungo via XX Settembre, i commercianti sono esasperati. «È diventata davvero un’emergenza, quasi ogni giorno ci troviamo di fronte a situazioni vergognose» dice la titolare di un’attività, «parlo da proprietaria di animali che è diventata intollerante ai padroni. Aver messo un cartello un po’ci tutela, ma le situazioni spiacevoli, con padroni che non ne vogliono sentire di ripulire, sono quasi quotidiane. Intanto ci costringono a ritirare ogni giorno i tappeti del negozio, ne abbiamo già dovuti buttare parecchi perché, casualmente, il cane finiva a fare i propri bisogni proprio lì». Anche Enrico De Wrachien, di Rivivere Treviso, vede di buon occhio la stretta del sindaco. «Alla fine è una questione di rispetto e civiltà, essenzialmente di buon senso» dice, «ogni giorno troviamo all’uscio del negozio i ricordini senza sapere chi ringraziare». Intanto, però, proprio in due ingressi al centro – da porta Santi Quaranta e da porta Calvi – il comune non fa la propria parte. Due distributori di sacchetti per la raccolta delle deiezioni sono infatti bloccati. Il primo, a Santi Quaranta, è addirittura coperto dalla vegetazione; il secondo, all’imbocco di via Mura San Teonisto, appare “fuori uso”. È già questa una prima risposta al legittimo annuncio del sindaco? Forse. Da Luigi Calesso di Coalizione civica ne arriva anche un’altra: «L’inasprimento delle sanzioni per tutti gli atti irrispettosi del decoro certifica la totale sconfitta della propaganda sulla “tolleranza zero” del sindaco». —
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