Piave e Monticano Una notte da incubo

In golena duecento famiglie a rischio evacuazione: Comuni in allerta Pericolo esondazione nel Coneglianese e nell’Opitergino-Mottense
Di Federico Cipolla

TREVISO. Vazzola, Oderzo, Gorgo, i comuni del medio Piave. Tutti a scrutare il cielo per cercare di scorgere qualche stella. È stata una notte di apprensione in molti comuni della Marca quella appena trascorsa. Ieri sera molti fiumi erano vicini al limite, e le ore notturne sono state quelle decisive. A soli quindici giorni dagli ultimi allagamenti, il fenomeno dunque si è ripresentato. A Vazzola il torrente Favero, un affluente del Monticano, è esondato nella zona di Visnà nel tardo pomeriggio. Le circostanze di maggior pericolo si sono presentate proprio a causa del Monticano. Migliore invece la situazione del Piave che ieri in serata non aveva ancora lambito le abitazioni della golena. I monitoraggi della mattinata avevano in effetti individuato come la zona maggiormente critica quella dell’opitergino-mottense. Il Monticano e il Livenza hanno tenuto sulle spine per tutta la giornata. Verso mezzogiorno il livello era piuttosto alto, tanto che si pensava ad un fenomeno simile a quello presentatosi l’11 e 12 novembre scorso. Poi i livelli dei canali si sono abbassati, per tornare a salire verso sera. Il Livenza ha raggiunto quota 3,86 metri alle 19, dieci ore prima era solo a due metri. È stato difficile per tutta la giornata prevedere se Monticano e Livenza sarebbero riusciti a non creare ancora problemi alla popolazione. Un’altalena dovuta alle precipitazioni in Pedemontana e nel Bellunese. Sono stati due i momenti di maggiore concentrazione delle precipitazioni, quello tra le 5 e le 10 di mattina, quando sono caduti quasi 40 mm di pioggia, e quello tra le 14 e le 16 che ha visto altri 25 mm di acqua cadere nella zona del Livenza e del Monticano. La portata è aumentata in modo abbastanza sensibile nel tardo pomeriggio, arrivando a 700 mc al secondo. Appena 200 in meno rispetto a quindici giorni fa. Tutti i comuni attraversati dal Livenza e dal Monticano sono ancora in allerta, e la protezione civile era già schierata sul posto per intervenire in caso di allagamenti notturni. Anche sul Piave tutti preparati al peggio. Tra Ponte di Piave, Zenson, Breda, San Biagio e Salgareda ben 200 famiglie da ieri pomeriggio hanno cominciato a preparare l’evacuazione. Il livello del fiume si è alzato costantemente, ma più lentamente di quindici giorni fa. L’impennata è iniziata a mostrarsi solo alle 18. Fino a quel momento era salito di una decina di centimetri all’ora di media, ma tra le 18.30 e le 19.30 di ben 30 centimetri. Lo stesso andamento che, in mezza giornata, aveva portato all’allagamento di tutte le abitazioni della golena due settimane fa. A quell’ora c’era però ancora un margine di circa tre metri, che lasciava speranza ai golenali di non dovere abbandonare un’altra volta la propria abitazione. La portata ha raggiunto i 500 mc al secondo alle 19; con 700 mc gli allagamenti diventano praticamente inevitabili. Vista l’esperienza, nel pomeriggio tutti avevano già portato mobili ed elettrodomestici ai piani superiori. Allerta anche per il Soligo, che rispecchiava l’andamento del Piave. Il Muson, nella Castellana, ha raggiunto i livelli di guardia nel pomeriggio, con la possibilità di un’esondazione nella notte. Il Giavera a Villorba ha creato qualche disagio. In mattinata e in serata ha allagato via dello Stradone, raggiungendo livelli di guardia anche a Fontane e a Ponzano.

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