Peculato, l’impiegata va dal gip
CASALE. Peculato tra le mura della segreteria scolastica: l'ex impiegata ha chiesto di essere interrogata dal giudice in merito ai 24 mila euro che, secondo l'accusa, sarebbero spariti dai conti dell'Istituto comprensivo di Casale, dove aveva lavorato fino a qualche tempo fa, prima di essere trasferita a Breda e quindi di ritirarsi. Dopo l'avviso di chiusura delle indagini, gli avvocati difensori della cinquantenne, Elena Rebecchi e Cristiano Dalla Torre, hanno chiesto la fissazione dell'interrogatorio.
Sarà questa l'occasione per la donna per chiarire davanti al giudice la sua posizione. “Giustificheremo i movimenti contestati in quella sede” spiega l'avvocato Rebecchi. L'appuntamento davanti al giudice è fissato per il 7 maggio. Intanto gli avvocati difensori stanno perfezionando la strategia difensiva. La stessa ex impiegata è attesa al palazzo di giustizia di Treviso pure a novembre, per un altro procedimento a suo carico, sempre con l'accusa di peculato. In questo secondo caso è coinvolta anche sua figlia. Secondo l'accusa, per almeno quattro mesi nel corso del 2010 la cinquantenne avrebbe versato un falso stipendio alla giovane figlia, insegnante e al momento dei fatti disoccupata in attesa di una cattedra. Si tratta di quattromila euro in tutto che mancano nei bilanci. La prima udienza doveva celebrarsi a marzo, ma la ex impiegata non si è presentata in aula a causa del suo precario stato di salute dovuto, a detta del legale, proprio ai fatti dei mesi scorsi. Secondo l'accusa, la ex segretaria aveva inserito il nominativo della figlia tra quelli dei dipendenti da pagare. Il trucchetto era venuto alla luce con il trasferimento dell’impiegata e la conseguente sua sostituzione. Era stata la nuova segretaria ad accorgersi degli ammanchi. La scuola aveva quindi sporto denuncia. (ru.b.)
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