Pasta Zara, anche Barilla tra i corteggiatori dell'azienda di Riese

Voci su una possibile partnership industriale. Ma intanto restano a casa in ferie forzate i primi lavoratori, sindacati infuriati a Riese
Foto BRUNI 07.05.2018 Pasta Zara- i sindacalisti Massimo Marega e Christian Reiner
Foto BRUNI 07.05.2018 Pasta Zara- i sindacalisti Massimo Marega e Christian Reiner

RIESE PIO X. Le voci negli ambienti finanziari riferiscono di un forte interesse di Barilla a diventare partner industriale di Pasta Zara, la realtà dice che nello stabilimento di Riese iniziano a restare a casa le prime persone, una decina di impiegati. Nessun posto di lavoro perso, e - per ora - niente cassa integrazione: si tratta di smaltimento forzato delle ferie, segnale comunque poco incoraggiante, letto dalle forze sociali come l’ennesima spia di allarme circa il futuro dell’azienda. Lunedì prossimo, a Treviso, sindacati e azienda si incontreranno per discutere di tutti i nodi da sciogliere da qui al 7 dicembre (data di scadenza per la presentazione del piano industriale): partner finanziari e industriali, occupazione, prospettive.

Barilla e i fondi. Tre offerte per l’acquisizione della società, da parte di altrettanti fondi, sono ufficiali: Pillarstone-Finint (in vantaggio sugli altri), Cheyne Capital, Jp Morgan-One33. Si tratta di investitori finanziari. Ma c’è anche l’ipotesi di un partner industriale, un colosso del settore pronto ad acquisire lo stabilimento di Muggia (Trieste) e a collaborare con quello di Riese, lasciando tuttavia la proprietà in mano alla famiglia Bragagnolo. «Le voci che si rincorrono nell’ambiente rimandano tutte a Barilla» spiega Michele Gervasutti, Uil, «ma da parte dell’azienda non abbiamo mai avuto alcuna comunicazione ufficiale, né per quanto riguarda le offerte avanzate dai fondi, né per altre possibili partnership industriali. L’azienda ci ha tenuti all’oscuro di tutto. Anche per questo ci incontreremo lunedì a Treviso: vogliamo capire cosa ci sia di vero e quali siano le soluzioni migliori per i lavoratori, che come noi navigano a vista senza sapere cosa succederà». Il tempo stringe, Pasta Zara aveva chiesto il rinvio del termine per la presentazione del piano industriale lo scorso 7 ottobre, dalla bontà del programma sottoposto al tribunale dipenderà l’accettazione o meno del concordato.

Primi lavoratori a casa. Finora i sindacati si sono opposti a qualsiasi scenario che preveda riduzioni di organico e alle ipotesi di cassa integrazione, considerato che le commesse continuano ad arrivare puntuali. Tra il personale amministrativo, tuttavia, iniziano le prime pause forzate: «A Riese qualcuno è stato messo in ferie, si tratta di una decina di persone - a rotazione - tra gli impiegati, cosa che non si è verificata né a Muggia né a Rovato» spiega Sara Pasqualin, Cgil, «siamo molto amareggiati da quanto sta succedendo. Non abbiamo intenzione di accettare alcuna proposta di cassa integrazione né altri sacrifici chiesti ai lavoratori come la rinuncia ai premi e alla quattordicesima. Lunedì ci aspettiamo di ricevere le risposte che finora non sono mai arrivate».

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