Pasta Zara, accordo con Barilla «Da oggi inizia il rilancio»

Arriva l’ufficialità sulla cessione della sede di Muggia e il rilancio di Riese Pio X Il presidente Bragagnolo: «Con questa operazione salviamo tutti i dipendenti»

riese pio x

La conferma arriva in mattinata direttamente da Furio Bragagnolo, presidente di Pasta Zara: «Barilla compra lo stabilimento di Muggia, a Riese andremo avanti senza sacrificare il personale e lavorando a ciclo continuo». È la svolta decisiva dopo mesi di crisi del colosso di Riese, chiamato a proporre un piano di concordato entro il 7 dicembre, data alla quale si presenterà con un partner industriale in grado di garantire continuità aziendale, investimenti, salvaguardia dei posti di lavoro.

l’acquisto di barilla

Nessuna sorpresa, quindi, rispetto a quanto anticipato dall’azienda a forze sociali e Assindustria nella riunione di martedì. In sintesi: Barilla ha presentato un’offerta vincolante per il ramo d’azienda cui fa capo lo stabilimento di Muggia; Riese lavorerà a ciclo continuo sette giorni su sette e potrà rifornirsi anche da Muggia; gli investimenti di Barilla serviranno a rientrare della consistente situazione debitoria; a Riese e Rovato (terzo stabilimento del gruppo) nessun addetto sarà lasciato a casa, anche se per Riese è concreta la possibilità di cassa integrazione per gli impiegati. Da pastificio in crisi ad azienda modello in Europa: questa, da ieri mattina, è la prospettiva con cui si lavora in Pasta Zara. Bragagnolo, che in questi mesi ha sempre mantenuto il massimo riserbo sull’operazione che stava maturando dietro le quinte, ieri ha spiegato innanzitutto perché, tra tutte le offerte arrivate, sia stata quella di Barilla ad andare “a dama”: «Quattro venivano da soggetti finanziari, la quinta era quella di Barilla, con cui condividiamo la volontà di restare italiani, e l’opportunità di destinare gli investimenti al tessuto sociale locale. Per questa operazione ci tengo a ringraziare l’advisor Deloitte, in particolare nella persona dell’ingegner Franchi, e lo studio Chiomenti, con l’avvocato Tavella».

il commento di bragagnolo

«L’accordo ora dovrà essere ratificato dalle forze sociali e dai lavoratori nelle assemblee in fabbrica» spiega ancora Bragagnolo, «credo che non ci saranno problemi. Come anticipato, sarà congelato il premio di produzione dal 2018 al 2022, che comunque sarebbe stato modesto, mentre non saranno toccate le quattordicesime e non ci saranno tagli retributivi nei primi giorni di assenza in caso di malattia. Per quanto riguarda l’assenteismo, che negli ultimi tempi si faceva sentire, ci impegneremo per ridurlo senza alcuna penalizzazione ma con un’azione di persuasione. Ogni sei mesi, inoltre, ci incontreremo con le parti per fare il punto della situazione». Bragagnolo conferma che l’attuale proprietà, cioè la sua famiglia, resterà saldamente al timone dei due stabilimenti, per i quali cambierà l’organizzazione interna ma non l’assetto azionario. Tempistiche? «Credo che tutto sarà a regime per la primavera, entro il 7 dicembre intanto dobbiamo prenotare il piano per il concordato». Per una cinquantina di impiegati di Riese, tuttavia, potrebbe arrivare la cassa integrazione: «Bisognerà capire cosa fare - conclude Bragagnolo - perché Riese gestiva diversi stabilimenti e ora, con la cessione di Muggia, saranno uno in meno. Servirà un ragionamento. Resta il fatto che questa operazione si chiude nel modo migliore, con un partner importante in grado di rilanciare Pasta Zara per renderlo uno dei pastifici più all’avanguardia d’Europa». —

Andrea De Polo

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso