Parte il restauro dell’ex chiesa S.Margherita

Svolta storica dopo vent’anni di abbandono. La Soprintendenza: «Lì un “incubatore” per la Salce»
Agostini Treviso Lavori Ex palestra Ginnasium
Agostini Treviso Lavori Ex palestra Ginnasium

Quanti trevigiani si ricordano la chiesa di Santa Margherita senza edera, senza erbacce, splendida nelle sue immense pareti di mattoni vivi anche dopo la sconsacrazione e la trasformazione in una palestra? Pochi, di certo. Ma il degrado e il disuso è finito.

A giorni infatti partirà il maxi cantiere per il restauro di tutto l'edificio. Un progetto oneroso sia dal punto di vista economico che operativo che ha come obiettivo la trasformazione della storica navata e delle relative pertinenze in un “incubatore artistico” dedicato alla collezione Salce.

A guidare tutto la Soprintendenza ai beni artistici e architettonici del Veneto che sta gestendo un voluminoso pacchetto economico che verrà completato (salvo intoppi) via via che procederà il cantiere. La prima parte è già stata finanziata con 1,4 milioni di euro di fondi minsteriali e durerà la bellezza di 13 mesi. Il conto alla rovescia è scattato il 10 gennaio scorso (data di affidamento ufficiale dei lavori) e punterà a ripulire, consolidare, ristrutturare tutto l'edificio restaurandolo dalle fondamenta al tetto per aprire la strada ai successivi lavori. Quali? Qui viene il bello. Perchè il piano della Soprintendenza è approfondito e complesso.

Lì la collezione Salce. Frutto di un accordo siglato anni or sono tra l'ente e il Comune di Treviso, il piano prevede di dedicare l'ex chiesa alla collezione dei Manifesti Salce, l'importantissima collezione la sui proprietà oggi è divisa tra Ca'Sugana e Soprintendenza, che da anni – salvo sporadiche e limitate esposizioni – è chiusa nei magazzini comunali in attesa di degna collocazione. La grande navata della ex chiesa di Santa Margherita diventerà il luogo dove la Salce verrà restaurata, fotografata, studiata, curata e mantenuta. E dove sarà possibile all'occasione aprire dei piccoli percorsi museali visto che il vero baricentro espositivo sarà la chiesa di San Gaetano, in via Carlo Alberto, che la Sovrintendenza ha già ristrutturato ormai due anni fa lasciandola chiusa proprio in attesa di completare tutte le altre fasi del progetto.

L’«incubatore artistico». La collezione di manifesti (24.580 manifesti) avrà quindi un suo tempio dedicato, un luogo che nelle intenzioni della Sovrintendenza non vuole essere solo una "cassaforte" o un deposito a prova di umidità, luci, tempo e polvere, ma potrà diventare anche un centro di studio, lavoro, didattica. Dentro l'ex chiesa troveranno spazio infatti sia gli archivi dove conservare tutta la collezione secondo norme e metodo scientifico, un laboratorio per il restauro e un laboratorio fotografico. Vi lavoreranno i tecnici della Soprintendenza, esperti esterni ma anche, all’occorrenza, studiosi e ricercatori. E non si esclude la possibilità di aprire dei veri e propri percorsi didattici vista anche la vicinanza con il liceo artistico di Treviso e – seppur alla lontana – con l’università di Venezia. Tutto il progetto vale circa 6 milioni di euro e prevede di realizzare tutte le strutture all’interno della muratura dell’antica chiesa che si trasformerà così in una sorta di “involucro storico”.

Il quartiere rinasce.L’intervento della Soprintendenza avrà un riflesso inevitabile e benefico su tutto il rione di Santa Margherita che da anni convive con il degrado e l’abbandono in cui versa la vecchia chiesa che all’interrno – si scopre – nasconde un vero e proprio cimitero di piccioni morti e sporcizia di ogni genere tanto da dover richiedere una disinfestazione.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso